sabato 7 dicembre 2013

"BENESSERE CON PIACERE"

Spaghetti con gamberi e zenzero 


INGREDIENTI: 250 gr di spaghetti di soia (o spaghetti integrali), 15 gamberi freschi, 3 carote, 2 zucchine chiare,(o porro tagliato a striscioline come versione invernale) 1 cucchiaino di zenzero in polvere, olio di oliva extravergine,semi di zucca tostati e macinati
  Innanzitutto,pulite i gamberi,privandoli del loro carapace e del filetto interno,conservatene 3 interi; portate ad ebollizione l'acqua in una casseruola,spegnete la fiamma e immergete gli spaghetti all'interno in un colino,affinchè si ammorbidiscano. Dopo aver mondato e lavato le verdure,tagliatele sottilmente a bastoncini; cuocete a fiamma media per prima le carote con un filo d'olio e incoperchiate,dopo qualche minuto unite anche le zucchine e proseguite la cottura per altri 3',aggiungete ora i gamberi interi,alzate la fiamma e cuoceteli per pochi istanti,toglieteli e teneteli da parte in un piattino,cuocete per 2' anche gli altri gamberi sgusciati. Scolate gli spaghetti e aggiungeteli nella padella,lo zenzero in polvere , i semi di zucca saltate il tutto in modo da amalgamare ogni ingrediente

 
"BENESSERE CON PIACERE"
Zuppa di ceci e funghi:


Ingredienti per 4 persone
300 g di ceci secchi, 300 g di funghi 2 spicchi d'aglio, 1 cipolla bianca piccola, 1 costa di sedano, 1 rametto di rosmarino, 1 rametto di maggiorana, 1 rametto di timo, 1 rametto di prezzemolo, olio extravergine d'oliva, 1 l di brodo, sale e pepe, panna di soia
Lasciare in ammollo i ceci per almeno 8 ore poi scolare e cuocere per 1 ora (o 35 minuti in pentola a pressione) con rosmarino. Unire il sale soltanto alla fine della cottura

Pulite i funghi eliminando il terriccio residuo aiutandovi con un canovaccio umido, quindi tagliateli a fettine.
In una casseruola fate appassire la cipolla in olio con il sedano, l'aglio e il prezzemolo tritati finemente.
Aggiungete, quindi i funghi e lasciate insaporire il tutto per 5 minuti circa.
A ggiungete i ceci e regolate di sale e pepe. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare lentamente.
 Unite il brodo,  un mazzetto di timo e maggiorana legati assieme
Lasciate cuocere per 15 minuti a fiamma dolce, quindi eliminate il mazzetto di odori. Aggiungere a cottura ultimata 2-3 cucchiai di panna di soia e del prezzemolo fresco

buon appetito!!
Serena

mercoledì 27 novembre 2013

Rubrica - LA MUSICA CHE ISPIRA - di Paola Tranquillo




Foto: OeilDeNuit

Per questa rubrica ho pensato di prendere spunto dalla musica: la mia giornata è scandita da silenzio o da musica, i due opposti.
Li adoro entrambi perchè mi permettono di scrutare me stessa. Spesso mi ritrovo ad ascoltare una canzone e commuovermi oppure ridere per qualcosa che rievoca in me. Altre volte i testi delle canzoni mi danno degli spunti di riflessione su me stessa e su ciò che mi circonda.
Chissà a quanti di voi succede! Sentire una canzone e restarne incantati oppure esserne infastiditi… perché?
Da qui partiremo per questo viaggio attraverso i suoni per arrivare a noi stessi.
 - Paola -



Qualcosa che non c’è – Elisa 






Comincio con una delle mie canzoni preferite, quelle che mi viene voglia di cantare a squarcia gola, in macchina, e che poi continuo a canticchiare tutto il giorno, sommessamente, senza quasi accorgermene.

Ogni volta che la ascolto, e ripeto ASCOLTO, quindi dando un senso alle parole che sento, mi viene la pelle d’oca. E’ come se Elisa raccontasse una parte della mia vita, come se conoscesse le mie emozioni. 

Ricordo i quaderni dove da ragazza confidavo i miei sogni, immagino il sole che mi attende, percepisco chiaramente “i passi svelti della gente”.

L’emozione in me sale quando sento “Ho aspettato a lungo qualcosa che non c’è”

Eccola, mi si presenta davanti tutta la mia fragilità. TONF, è come un pugno sullo stomaco. E se ogni volta che la sento mi fa questo effetto allora non è ancora passata. 
Sto reagendo con questo pugno a qualcosa. A cosa? Chiudo gli occhi e riascolto la canzone stimolando i punti con EFT, mi collego a me stessa, alle mie emozioni, cerco cosa emerge… ed arriva in tutta la sua grandezza! 

Il TEMPO, ho aspettato per nulla, ho solo perso tempo, che stupida! Il sole continuava a sorgere e io non me ne sono accorta! 

Anche se mi sento una stupida, sento di aver perso un sacco di tempo, resto in ascolto di me stessa

Emerge una ragazzina, adolescente, da sola. Sono io quella ragazzina. Non so stare a questo mondo. Non so come si fa. 

Anche se sono stata una ragazzina che non sapeva che fare, anche se in me c’erano tantissime emozioni che non sapevo come gestire, accetto che le cose si siano svolte così. 

Sento cosa provocano in me queste frasi. Cosa emerge? 

“Accetto???? E che caspita, possibile aver sprecato così del tempo prezioso?”

Anche se per me il tempo è prezioso, accolgo ogni insegnamento mi serva. Accolgo lo scorrere incessante del tempo…

“INCESSANTE??? Aiuto, il tempo scorre, e io che faccio???? Devo fare qualcosa!” 

Resto con queste emozioni, paura, sconcerto, ci resto dentro, stimolo i punti e semplicemente osservo cosa accade. 

“Da ragazzina dovevo imparare, mica si nasce imparati… se ci penso qualche tramonto l’ho visto”

Continuo a stimolare i punti, resto in ascolto. La paura e lo sconcerto lasciano il posto alla compassione. 

“Semplicemente ho imparato ad amare il qui ed ora, c’è voluto tempo per accorgersi che il sole sorgeva, ma ora lo vedo.” 

E’ lì, davanti a me. Lo vedo. 
Scelgo di continuare a vedere il sole, scelgo di vivere nel qui ed ora a lungo. Scelgo di amarmi così. Lascio andare con un respiro profondo. Sono pronta per la prossima alba. 

E voi, quali frasi di questa canzone vi smuovono emozioni? Che frasi direste mentre stimolate i punti?

lunedì 18 novembre 2013

La Realtà supera la fantasia

Fu così che, dopo mille peripezie, il principe Azzurro e la principessa Rosa si sposarono e vissero felici e contenti per un po'... poi, però, qualcosa cambiò... La principessa Rosa cominciò ad annoiarsi della solita vita e trovò un sacco di motivi per lamentarsi: il marito la lasciava spesso sola, non sopportava più di condividere il castello con la suocera Azzurra, le mancava la mamma Rosa... Si era stufata di tutto quell'azzurro e le venne anche il dubbio che quella volta forse avrebbe dovuto scegliere il principe Verde! Il principe Azzurro non poteva comprendere tutti quei pensieri ingarbugliati della moglie, faceva tutto il possibile per dimostrarle il suo amore e spesso andava in guerra per conquistare altre terre e portarle nuovi doni. La principessa Rosa dentro il castello Azzurro si sentiva soffocare, così cominciò a fare lunghe passeggiate nel bosco. Un giorno, vicino a un ruscello, incontrò un gruppo di persone allegre sedute in cerchio e le venne spontaneo raggiungerle. Ciao, e tu chi sei?' le chiese un ragazzo scapigliato. 'Sono la principessa Rosa' rispose la nostra eroina 'E che fai di bello nella vita?'Stupita da questa domanda rispose: 'faccio la moglie del principe Azzurro' 'e quando tuo marito non c'è?' Bè... lo aspetto'. Il ragazzaccio scapigliato si trattenne per un po' e poi scoppiò in una fragorosa risata e così fecero tutti gli altri. La principessa rosa sentì un calore scoppiargli in faccia e chiese arrabbiata 'mi spieghi cosa c'è di tanto divertente???' Hai ragione, tu non conosci il nostro gioco! Ci troviamo qui a parlare di noi, delle nostre passioni e vince chi è più veloce a scovare le convinzioni che impediscono agli altri di godere della vita. Per segnalarlo basta lasciarsi andare in una fragorosa risata contagiosa. Nel tuo caso ho notato che sei convinta che una moglie, se il marito non c'è, non può fare altro che aspettare. Invece ci sono miliardi di cose che puoi fare e, se scopri quelle giuste per te, invece che stancarti ti sentirai sempre più viva!' Si in effetti la sera sono sempre stanca, anche se non ho fatto niente' pensò la principessa rosa che si sentiva confusa, ma anche felice di essere lì in quel momento. Noi ci troviamo qui ogni settimana a giocare, se ti fa piacere, sarai la benvenuta! Poi ti insegneremo le formule magiche per cancellare le convinzioni anche quando sei da sola.' Da quel giorno la principessa Rosa non smise mai di giocare e si alleggerì di tante pesanti convinzioni, dopo poco si rese conto di quanto fosse fortunata e che, con un po'di tenacia, poteva imparare dalle difficoltà per migliorare e star sempre meglio! Così tornò a vivere felice e contenta con il suo principe, e si rese conto che il vuoto che sentiva quando era da sola le stava a indicare che lei oltre alla moglie del principe Azzurro, era molto di più!!! Così sperimentò le arti della danza, del canto, del disegno, del giardinaggio e da ogni esperienza tirò fuori il meglio di sé . Quando sentì che era giunto il momento cominciò a insegnare l'arte del gioco 'sciogliconvinzioni' e si sentì davvero felice e appagata dal ritrovato splendore di chi le stava accanto. Finalmente aveva trovato l'arte giusta per lei! Il principe scrollò via dal suo regno le convinzioni che la guerra fosse necessaria, che il suo castello e i suoi vestiti dovessero per forza essere azzurri... Principessa, Principe, castello, regno e tutti gli abitanti divennero sempre più luminosi e colorati; tanto che colori, luce e amichevoli risate contagiose continuarono per sempre a diffondersi nel mondo! Nota dell'autrice Questa storia che ho scitto mi rispecchia molto, ho passato un bel po'di anni nel ruolo di 'principessa lamentosa' ! GRAZIE a EFT, FIORI di BACH e ai tanti nuovi AMICI ora mi rendo conto di quanto sono fortunata e cerco, nel mio piccolo, di insegnare questi 'strumenti del benessere' a chi lo desidera. Un ringraziamento speciale al mio principe Mario, a tutti i Soci-Amici di Sinergie Paola, Virna, Serena, Davide e Laura; e al re delle tecniche energetiche Andrea Fredi Con affetto, Marta Brivitello

giovedì 14 novembre 2013

RIMEDI PER L’ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE PER IL BENESSERE ALTRUI



Riprendiamo in questo articolo la descrizione dei fiori di Bach sulla base della suddivisione in sette gruppi fondamentali, fornita da Bach stesso.
L’ultimo gruppo di cui trattiamo prende in considerazione i diversi tipi di rimedi per coloro che sono eccessivamente preoccupati per il benessere altrui.
Qui di seguito riassumiamo le caratteristiche dei fiori di questo gruppo.


BEECH

BEECH è spesso critico e intollerante nei confronti degli altri. Non approva quelli che la pensano diversamente da lui. Reagisce in modo anche abbastanza esagerato, fino a cadere in scoppi d’ira. Non riesce a mettersi nei panni di quelli che ha di fronte, trova spesso da ridire e può apparire come uno sbruffone o un arrogante. Generalmente il suo atteggiamento è dovuto a sensibilità, scarsa autostima e vulnerabilità, che gli impediscono di guardare alla propria interiorità e tendono a fargli proiettare tutta la negatività all’esterno. Ama la precisione e l’ordine ed è molto infastidito se qualcuno si comporta diversamente da come lui ritiene giusto. Come segni dello stato di rifiuto continuo in cui vive può manifestare allergie, intolleranze, vomito o certi tipi di tosse.
Il rimedio Beech agisce sulla critica e sull’intolleranza incoraggiando la persona ad accettare modi di essere e di agire differenti rispetto ai suoi. Il fiore fa si che chi prima riusciva solo a condannare possa comprendere la diversità di vedute di chi ha intorno e che si apra con compassione e comprensione verso il prossimo, consentendo anche a se stesso di utilizzare la realtà come uno specchio, per poter osservare i propri “difetti” e correggersi senza entrare in crisi.
Beech pretende di aver sempre ragione e critica il prossimo, Vervain pretende di avere sempre ragione perché vuole comandare la vita degli altri, vuole fare il capo e imporre le proprie idee.


CHICORY

Chicory ha un grande amore da dare, ma nel suo stato negativo lo da per avere qualcosa in cambio. La traduzione in parole del suo comportamento potrebbe essere “Ti amo se….”. La persona in uno stato Chicory negativo sente un grandissimo vuoto affettivo, che si manifesta come eccessivo attaccamento ai propri cari. Spesso finisce per auto commiserarsi o per mostrare la sua ossessività rinfacciando costantemente alle persone amate di trascurarla e di non fare abbastanza, dato tutto ciò che lei fa per loro. Il tipo Chicory appare affettivamente insaziabile: quello che si fa per lui non basta mai, è geloso, sospettoso e ansioso. Teme di vedere gli altri allontanarsi da lui e quindi fa di tutto per controllarli con ricatti, consigli e manipolazioni. Richiede continue attenzioni, coccole, rassicurazioni e non sopporta la fine dei rapporti affettivi. Vive nell’angoscia di essere abbandonato dall’oggetto del suo amore. Il rimedio Chicory aiuta la persona a donare tutto l’amore che ha da dare senza badare al proprio tornaconto e abbandonando l’egoismo nelle relazioni. Questo fiore dona maggiore sicurezza in se stessi e serenità e fa in modo che chi lo assume possa vivere le proprie relazioni affettive senza autocommiserazione o attaccamento di sorta. Nello stato positivo Chicory è capace di amore incondizionato e grande generosità e sa amare in piena libertà rispettando se stesso e gli altri. Chicory è utile in tutti quei casi in cui si trattiene, in cui bisogna imparare a lasciare andare perché si prova un fortissimo attaccamento per qualcosa o qualcuno.
Chicory cerca le attenzioni dei suoi cari perché sente un vuoto affettivo, Heather sente un vuoto affettivo e cerca le attenzioni di tutti, pur di ricevere affetto.


ROCK WATER

Rock Water è il perfezionista, freddo e rigido soprattutto con se stesso, si dà degli schemi da cui difficilmente si discosta, anche a costo di rinunciare a dei piaceri  personali. Rock water non è spontaneo, tende all’isolamento, all’intransigenza, a fatica si confronta e cambia idea. Spesso ambisce a diventare esempio per gli altri, ma non cerca mai di convertire a parole, bensì mostrando.
Questo stato è quello tipico in cui la persona persegue un ideale elevato, sceglie un ruolo e pur di mantenerlo si trova in costante conflitto (ad esempio quello che decide di astenersi dal sesso, da cibi di origine animale  ecc.) e finisce per soffrire perché si tratta non di vera scelta, bensì di auto imposizione.
La qualità positiva di Rock Water è la flessibilità. Il rimedio aiuta la persona a sviluppare una disciplina e a mantenerla ma in una forma morbida, tante che se trova qualcosa di più utile per sé può lasciare andare un vecchio schema e le vecchie regole. Rock Water dona la capacità di ascoltare i propri bisogni e di essere spontanei, mantenendo i propri ideali ma rinunciando all’eccessivo auto controllo.
Rock Water non è spontaneo e cerca di fare sempre tutto bene per essere di esempio agli altri, Agrimony non è spontaneo e mette la maschera sorridente per cercare accettazione.
Rock Water vuole convincere tramite l’esempio, Vervain invece vuole convincere gli altri verbalmente.


VERVAIN

Vervain è la persona piena di ideali, dalla forte volontà, che agisce “per il bene dell’umanità”. E' l’entusiasta, ma con un entusiasmo esageratamente espresso, che deve convincere gli altri e non è aperto al dialogo, anzi, non considera affatto alcuna opinione diversa dalle sue. E'  un fondamentalista,  che intende i rapporti sulla base della necessità che ha di convertire chi gli sta intorno, per farlo aderire alle stesse idee in cui crede lui. Vervain si infiamma per le cose che ritiene giuste, non cerca il confronto, non si mette in discussione e quindi vive con grande tensione e stress. Nello stato negativo, Vervain deve sempre sostenere qualche teoria, parla velocemente, è insistente e rischia di diventare davvero pesante per amici e parenti, continuamente coinvolti nelle sue “prediche”. Non accetta facilmente i consigli, e per lui la vita è una cosa difficile. Avendo anima e mente ardente tende a sforzarsi dal punto di vista fisico e mentale e, trascinato dal suo entusiasmo, può finire fuori strada stancandosi parecchio. Il rimedio dona flessibilità e la lucidità necessaria per diffondere le proprie idee senza fanatismo, bensì con tranquillità e apertura. Il fiore aiuta a comprendere che non serve stare sempre in tensione, e che è opportuno darsi tempo anche per il riposo ed il relax, inoltre predispone ad ascoltare anche le idee altrui traendone occasione di scambio e di crescita.
Vervain è prepotente e vuole convincere gli altri, Vine è prepotente ma gli interessa solo chi gli altri eseguano i suoi ordini anche se non la pensano come lui.
Vervain coinvolge gli altri nei suoi progetti, ma ha poco senso pratico, è impaziente e teso, Impatiens è pure impaziente e teso ma preferisce fare da solo ed è molto concreto.




VINE

Vine, in uno stato di squilibrio, è un tiranno che arriva a dare ordini e manca di compassione per gli altri. Ha la convinzione di non sbagliare e vuole mantenere il comando. Non è in collegamento con il suo cuore e quindi comprime le sue emozioni, imposta rapporti sulla paura e sul comando più che sull’amore. Vive interferendo nella vita degli altri e rischia di diventare crudele e prepotente. La personalità Vine in uno stato negativo spesso si lega a soggetti Centaury, che diventano le loro vittime designate… Il rimedio aiuta Vine a utilizzare le sue grandi doti, come la forza e la capacità di fare da guida con saggezza, anziché dominando e tiranneggiando le persone che hanno vicino. Il fiore dona a chi lo assume la capacità di connettersi con il proprio cuore e di aprirlo alla compassione e alla comprensione diventando una guida saggia e flessibile.
Vine è efficiente e attivo, ama il comando e si fissa obiettivi a lungo termine, Impatiens è efficiente e attivo ma non impone nulla agli altri, si da obiettivi a breve termine e preferisce fare le cose da sé.

martedì 5 novembre 2013

RIMEDI PER LO SCORAGGIAMENTO E LA DISPERAZIONE




Riprendiamo in questo articolo la descrizione dei fiori di Bach sulla base della suddivisione in sette gruppi fondamentali, fornita da Bach stesso.
Il sesto gruppo di cui trattiamo prende in considerazione i diversi tipi di rimedi per coloro che soffrono di scoraggiamento e di disperazione.
Qui di seguito riassumiamo le caratteristiche dei fiori di questo gruppo.


CRAB APPLE

Crab Apple è un fiore indicato per tutte le situazioni in cui si ritiene che ci sia qualcosa di “sporco”, impuro, non bello, o imperfetto nella propria vita. Chi ha bisogno di questo fiore spesso rifiuta il proprio aspetto fisico. Frasi tipiche che si sentono dire al soggetto in una fase Crab Apple negativa sono: “Odio il mio aspetto”. “Mi sento brutta”. “Che schifo”. “Qui c’è bisogno di pulire tutto”.  Il fiore serve a chi ha una spiccata inclinazione a sopravvalutare i dettagli e sente il bisogno di mettere ordine, fare pulizia, lavarsi le mani o disinfettare continuamente oppure soffre di scarsa autostima, vergogna, insicurezza o timidezza collegate al proprio aspetto fisico. Crab Apple ha paura del contagio, della polvere, dei germi, delle malattie, degli insetti. 
Il rimedio dona equilibrio nel valutare veramente noi stessi. Assumendo questo fiore si inizia a guardarsi con obbiettività, senza paura, accettando anche i lati più in ombra senza sentirsi sporchi e contaminati. Crab apple riequilibra e disintossica e consente di vivere con serenità il proprio aspetto fisico, apprezzando tutte le qualità positive anziché essere ossessionati da quelle che percepiamo come “negative”.
Crab Apple si vergogna perché si sente impuro, e ha bisogno di mostrare un’immagine perfetta di sé all’esterno è egocentrico. Pine si sente in colpa, ma non ha bisogno di mostrare una buona immagine di sé, non è egocentrico. Crab Apple è rigido perché deve mostrarsi perfetto se non si vergogna di sé, Rock Water è perfezionista e rigido con se stesso, vuol essere d’esempio, la sua è una questione di principio. Crab Apple è ossessivo riguardo alla perfezione perché vuole liberarsi dai pensieri sporchi, mentre White Chestnut è ossessivo in generale a causa di pensieri indesiderati.


ELM

Elm non manca di autostima, al contrario, tende a strafare e ad assumersi troppe responsabilità. La persona in uno stato Elm negativo non si tira mai indietro di fronte alle emergenze, desidera dare sempre il meglio di sé, sa di stare facendo bene e spera di fare qualcosa di importante, spesso per il bene dell’umanità. Tuttavia tende ad identificarsi con il ruolo, mettendo da parte i propri bisogni e tira troppo lo corda. A causa di questo arriva ad uno stato di scoraggiamento e di esaurimento per l’eccesso di compiti auto-imposti.  Elm generalmente è capace ed efficiente e per questo quando da un po’ non ascolta i ritmi del suo corpo e le proprie esigenze, attraversa un momento di crisi transitoria, arrivando all’auto-deprezzamento, a provare sconforto e a sentirsi anche fisicamente indebolito. Elm fa moltissima fatica a rinunciare, a delegare, a lasciare andare, a rilevare le avvisaglie dello stress finché non arriva il crollo.
Il rimedio Elm aiuta la persona staccarsi da uno stato che si accompagna ad affermazioni come “E’ tutto sulle mie spalle, non reggo più”per recuperare la lucidità e un senso di responsabilità equilibrato. Il fiore agisce portando nuovamente fiducia in se stessi e aiutando a vedere i problemi con il giusto distacco. La persona che assume Elm impara a prendersi i suoi spazi, ascoltare i propri bisogni e a delegare agli altri parte dei compiti smettendo di sentirsi indispensabile.
Elm è stanco e scoraggiato, crolla per le troppe responsabilità; Oak è stanco ma non lo ammette, non si ferma mai; Hornbeam è mentalmente stanco, poi, se arrivano i giusti stimoli, si riprende; Olive è stanco a tutti i livelli, è sfinito; Centaury è stanco perché fa troppo e non sa dire di no.
Mentre Elm non si sente all’altezza dei compiti intrapresi, mentre in genere è sicuro di sé, Larch è insicuro, non si sente all’altezza in generale.


LARCH

Chi ha bisogno di Larch si considera inferiore alle persone che ha intorno, mano capace degli altri, si aspetta di fallire… e per tutta risposta non prova nemmeno, non rischia quel tanto che gli consentirebbe di riuscire. Larch è un perfezionista, che cerca di nascondere quelli che giudica suoi difetti, ma se viene punto nel tasto dolente della sua insicurezza può anche avere degli scatti d’ira. Ha spesso la sensazione di non valere nulla e quindi rifugge da ciò che è nuovo o verso cui è meno portato per non sentire il senso di scoraggiamento che subito lo assale. Larch serve tutte le volte che non ci si sente all’altezza di…..
Il rimedio Larch dona una capacità di valutazione equilibrata di se stessi e del proprio valore, portando verso la vera autostima. Il fiore riaccende nelle persone che lo assumono una maggiore fiducia in se stessi, la forza di provare, senza farsi ossessionare dal risultato e placa il sentimento di fallimento che impedisce loro di cimentarsi rendendo possibile apprendere dagli errori  come migliorarsi, anziché bloccarsi. 
Larch è insicuro e non ha fiducia in sé, quindi si blocca, Cerato si sente insicuro perché non ha fiducia nelle proprie intuizioni. Molte volte Larch è lo stato alterato di Mimulus o di Centaury. Nel primo caso la timidezza e l’insicurezza sfociano in senso di inferiorità, nel secondo caso a finire con il far sentire incapace e inadeguato sono la personalità debole di base e l’interazione con personalità tiranniche.


OAK

Oak  è forte, sia fisicamente che mentalmente e lotta anche contro grandi avversità senza arrendersi. Purtroppo però finisce spesso per utilizzare la propria energia fino allo sfinimento, a causa del suo sviluppato senso del dovere. Oak è un duro di fronte alla vita, non si concede né pause né divertimenti se ha preso degli impegni e si assume spesso anche il peso di altri. E’ severo è inflessibile con se stesso e spesso si accanisce nel “dovere” fino anche a subire a volte un crollo psico-fisico.
Ha la tendenza a lottare fino allo stremo, e ad assumere il ruolo della colonna cui gli altri tendono ad appoggiarsi sia nel lavoro che nella vita privata.  E’ orgoglioso e raramente mostra i suoi punti deboli. Finisce per abusare delle proprie forze perché avanza come un mulo e a volte si spezza, piuttosto che piegarsi. Si scoraggia molto quando qualcosa lo ferma.
 Una persona può sperimentare uno stato transitorio Oak quando è sovraffaticata da super lavoro; per l’assistenza prestata ad una persona cara; quando sta affrontando difficoltà professionali o familiari da lungo tempo. Gli è difficile esprimere le sue emozioni.
La qualità positiva di Oak è la forza. Il rimedio aiuta la persona a diventare flessibile e lasciare andare la propria caparbietà. Il fiore consente di ricaricare le batterie e di imparare a riconoscere i propri limiti, concedendosi il tempo per riposare. Quando si assume Oak si tende naturalmente a vedere crescere il proprio coraggio, la tenacia, la forza di volontà. Il senso del dovere diviene meno eccessivo e si riesce a comprendere quando è bene fermarsi, o chiedere aiuto agli altri, anziché farsi carico di tutto.
Oak è stanco perché ha abusato delle sue forze; Olive è stanco su tutti i piani; Hornbeam è stanco perché privo di stimoli; Elm è stanco perché si sovraccarica di troppe responsabilità, mentre infine Impatiens può provare momenti di stanchezza dovuti alla sua tendenza a non riposare e strafare per paura di perdere tempo.


PINE

Pine è il fiore della colpa, chi ne necessita si rimprovera sempre per qualcosa, pensa che avrebbe potuto far meglio, o di non meritare nulla. Questo stato si manifesta per carenza di autostima e amore per se stesso che spinge la persona ad essere eccessivamente esigente nei propri confronti, portandola spesso a sentirsi colpevole o anche indegna. Pine ama dare ma stenta a ricevere, non riesce ad accettare facilmente le cose buone e belle a meno che non le abbia conquistate con grande sacrificio, ma anche allora, spesso, si sente in colpa per ciò che ha guadagnato. Una caratteristica di questo stato è la necessità spesso molto pronunciata di chiedere scusa, quasi che arrecasse sempre disturbo. Spesso si scusa anche per cose di nessun conto o per errori commessi da altri. Soffre moltissimo quando sbaglia e quando vive qualche momento felice lo gode a stento o non lo gode affatto perché preso dalla sensazione di non meritare o di togliere qualcosa ad altri.
Il rimedio dona maggiore obbiettività sugli eventi della vita e sulle circostanze, aiutando ad accettare di poter commettere degli errori e a rendersi conto di quando la responsabilità di un evento non è solo nostra. Pine porta la persona verso la via della compassione, per se stessa e per gli altri, rendendola in grado di accettare gli “errori” come circostanze dalla quali tratte lezioni di vita, anziché come motivi per auto flagellarsi. Grazie a questo fiore si raggiunge un buon equilibrio fra il dare e il ricevere e si ritrova vero amore per se stessi.
Per Pine l’errore è una colpa, per Crab Apple è fonte di vergogna, mentre per Larch gli errori sono causati dalla propria incapacità e infine chi ha una tendenza Agrimony li vive come una cosa da tenere nascosta.


STAR OF BETHLEHEM

Star of Bethlehem è il fiore per il trauma, per il grave senso di perdita e dolore che spesso seguono un lutto o uno shock particolarmente forte. Lo spavento per un incidente, il trauma per una cattiva notizia, la perdita improvvisa di una persona cara sono tutti stati che necessitano di questo rimedio.
Star of Bethlehem serve per integrare il trauma, impedendo una rimozione che alla lunga sarebbe solo dannosa perché porterebbe a congelare l’esperienza creando una sorta di blocco emotivo. Il rimedio sblocca le energie congelate, consente la rielaborazione del lutto, l’integrazione del dolore, il superamento dell’ansia e dell’angoscia.
Il fiore è utile anche per traumi passati non elaborati.
Star of Bethlehem è indicato tutte le volte che la disperazione è dovuta ad un evento vissuto come traumatico, Sweet Chestnut è utile, oltre che a seguito di un lutto o di una rottura affettiva, anche quando la disperazione è causata da una crisi esistenziale o da mancanza di collegamento con la parte divina che c’è in noi.


SWEET CHESTNUT

Sweet Chestnut è il rimedio per la mancanza di senso, per lo stato di crisi esistenziale dalla quale sembra non esserci via d’uscita. Questo fiore è indicato per tutte le persone che si sentono al capo linea, la cui angoscia è così grande che pensano di dover cedere, di aver oltrepassato il limite della sopportazione. Chi ha bisogno di assumere questo fiore si trova nell’oscura notte dell’anima dove prova solo solitudine, angoscia, disperazione, dolore e un senso di morte. A volte si può incappare in questo stato anche a causa di un evento traumatico, un lutto o una rottura affettiva. Il rimedio aiuta riportando luce e pace interiore agevolando quel processo di trasformazione e rinascita che spesso ha inizio con crisi molto profonde.



WILLOW

Willow si sente vittima delle avversità e cova rancore per i torti subiti. E' spesso astioso e polemico e attribuisce all’esterno le colpe anche quando lui ha responsabilità in quanto gli accade. Willow si sente sfortunato e trattiene molta rabbia repressa che lo avvelena interiormente. Chi necessità di questo fiore si lamenta molto, vede la vita in maniera negativa, prova invidia e sovente si auto commisera trovandosi schiavo di aggressività e irritazione. Willow è amareggiato e acido. 
Il fiore dona adattabilità, flessibilità e la capacità di staccarsi da ciò che non ci è più utile senza lamentele prive di senso. Non si attribuisce più la colpa di quanto accade all’esterno, bensì si acquisisce maggiore consapevolezza e ci si assume la responsabilità della  propria vita, imparando a godere di un atteggiamento più ottimista e a lasciare andare amarezza, risentimento ed invidia.
Willow cova rancore all’interno, mentre Holly è la rabbia esplosiva.
Willow è pessimista e cova rancore, inoltre è invidioso degli altri perché si sente vittima; Gentian è pessimista ma non cova rancore, si scoraggia ma senza provare invidia per gli altri.





Ribadiamo ancora una volta che nessuna delle descrizioni fornite in questo articolo ha la pretesa di essere esaustiva. Le singole descrizioni dei rimedi sono elaborate attraverso lo studio del repertorio bibliografico sui Fiori di Bach in possesso della nostra Associazione e reperibile nelle librerie e nelle biblioteche. Su di esso vi forniremo indicazioni più precise in conclusione della nostra rubrica sui fiori di Bach. Speriamo che le note riassuntive qui condivise possano però esservi da sprone per approfondire la conoscenza del lavoro di Edward Bach e dei rimedi floreali da lui scoperti.

Alla prossima volta con i RIMEDI PER L’ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE PER IL BENESSERE ALTRUI.

lunedì 14 ottobre 2013

EFT per l' ansia

Giulia (15 anni) chiede di poter fare alcune sessioni con me perché soffre di ansia. Ciò che segue, sarà un riassunto di 5 sessioni
Il suo obiettivo è quello di riuscire ad essere piu’ serena. Racconta di essere in questa situazione da circa un anno, specifica in seguito all’ esame di maturità (ricorderà piu’ tardi di stare male da molto prima, dato che, chiedendole quando avesse memoria di essere stata bene per l’ ultima volta lei accenna a due anni prima)
Accusa giramenti di testa, tachicardia, senso di vomito e dolore al braccio sinistro, respiro corto, e questo si verifica quasi tutti i giorni; di giorno e di sera
La invito quindi a chiudere gli occhi e ad entrare in ascolto del proprio corpo, in particolare del respiro
G. afferma di avere il respiro corto, la invito a ripetersi: RESPIRO, TI ASCOLTO mentre si attiva i punti e dopo pochi minuti dice di essere piu’ rilassata. Chiedo in seguito a G. se avverte qualche minaccia rispetto a se stessa
Risponde: “una casa di ferro solida a potente, io mi sento impotente e vorrei buttarla giu’” Applichiamo le frasi di logosintesi ed in seguito emerge del’ altro, la casa c’è ancora…
Chiedo a G. cosa le impedisce di buttarla giu’, e G. riconosce la presenza di un muro…
Chiedo a G. se questo puo’ avere una funzione utile per lei, risponde “si’ mi protegge”
Riprendiamo con alcune frasi di eft la presenza della casa che non comprendo e mi spaventa, del muro e della sua funzione utile riconoscendo che per ora è cosi’
Chiedo a G di ricordare in quali situazioni, generalmente, si trova in ansia e comicia a parlare della mamma (anche nelle sessioni successive sembra essere sempre la mamma la protagonista degli eventi)
Dice di sentirsi in ansia quando la deve vedere ( i genitori sono separati) perché spesso le fa “discorsi strani e giri di parole”. Chiedo a G di spiegarmi cosa intende e G. mi spiega di sentirsi raggirata
La invito quindi a raccontarmi cosa immagina che accada prima di incontrarla; lei dice di immaginare e temere un litigio indago un po’ di piu’ chiedendole quale pensiero si presenta prima del loro incontro. G. dice “andrà tutto male” le chiedo quindi di vedere questo film del litigio che poi tratteremo come fantasia con logosintesi ( questo le permette di riconoscere che l’ ansia si manifesta in seguito al pensiero che lei fa, non con l’ incontro vero e proprio)
Mi spiega quali sono i suoi sintomi cuore che batte come un tamburo (anche nel momento della sessione)quindi procediamo con eft sul tema del cuore che batte come un tamburo
Chiedo: se questo tamburo batte sempre piu’ forte per farsi sentire, cosa posso fare? G risponde: ascoltarlo; quindi CUORE;TI ASCOLTO dopo poco il battito rallenta ( adotterà anche in seguito da sola questa strategia, per qualsiasi sintomo)
Se questo cuore che batte fosse collegato a qualcosa o a qualcuno, che sarebbe?
G. risponde: “mia mamma, è qui’ davanti a me” rattiamo l’ immagine della mamma, tutto cio’ che di lei la infasidisce e cio’ che rappresenta per lei con logosintesi mentre attiva i punti

Chiedo in seguito come sa che puo’ finire in un litigio il loro incontro, emergono quindi episodi che tratteremo con eft-logosintesi : emergono aspettative nei confronti della madre e aspetti di lei che non la piacciono tra cui la superficialità (che lei descrive come scarso interesse verso gli altri)
G: racconta poi di sentirsi dire da nonna e padre di essere uguale a sua mamma e attraverso varie domande G. si sente di essere accusata di superficialità. Trattiamo quindi con eft la paura e l’ dea di essere superficiale. Chiedo a G se ritiene in qualche modo di assomigliare alla madre, per quale motivo potrebbero affermare questa somiglianza, G. riconosce di raggirare le persone seppure non voglia farlo (quindi eft sull’ azione di raggiro e sul fatto che si presenti senza che lei ne sia consapevole )
“anche se mi dicono che assomiglio a mia mamma e questo mi da fastidio, so che per ora qualcosa in me riflette una parte di lei, e scelgo con i miei tempi di abbandonare questo comportamento che non mi appartiene”( proseguiamo con diversi giri di eft)
G. giunge al quarto appuntamento raccontando di aver avuto un solo episodio di ansia nell’ arco della settimana, ma in quel giorno ( focalizzando l’ attenzione sul respiro) dimostra di essere scoraggiata: gli allenamenti di basket non sono andati bene ed afferma di non servire a niente
Chiedo quale delle due cose la turba di piu’,lei sceglie : l’ allenamento, ma anche la scuola
Decidiamo di trattare prima il basket; chiedo G. di immaginare di vedere il suo film di quel giorno in cui le cose non sono andate come lei desiderava;
le chiedo di ricordare qualche momento prima dell’ entrata in campo, e di verificare se aveva avuto qualche pensiero particolare in quel giorno (trattiamo con eft e logosintesi i pensieri ed i dettagli che la infastidiscono)
passando poi all’ argomento “scuola” troviamo dei fattori in comune con il basket:
il pensiero che deconcentra G ancora prima di esporsi (in campo ed a scuola durante le interrogazioni) e la costringe ad agire in modo poco efficace, è la paura degli spettatori e compagni, o meglio della loro possibile reazione
chiedo dunque cosa immagina che dicano o facciano le persone li’ presenti che la stanno osservando
G. teme che pensino: non è preparata, non è capace. chiedo a G. di specificare, rispetto a lei dove possono essere queste persone e trattiamo la fantasia con logosintesi
Inseguito chiedo a G. se si è mai verificata nella sua vita una situazione simile, e G ricorda alcuni episodi di quand’ era piccola (4-6 anni): la mamma la accompagnava a scuola in ritardo e lei temeva di essere rimproverata e giudicata responsabile da compagni e maestri. Trattiamo con eft e logosintesi ogni dettaglio di questo” film” che la invito ad osservare a rallentatore
Chiedo a G, ora che è piu’ grande quali strategie può utilizzare per far si che quanto detto e temuto fin ad ora possa verificarsi piu’ sporadicamente:
G. recupera da sé alcuni accorgimenti che le permettono di stare centrata in sé stessa poter dare il meglio di sé (attraverso i sensi, il tatto il suono, la vista…)
Durante l’ ultima sessione G dice di essere felice: ci sono stati miglioramenti a scuola e pure nel basket
Le chiedo quindi, essendo il nostro ultimo incontro, di pensare se ci sono dubbi o difficoltà nell’ idea di procedere da sola
Quindi le propongo alcune frasi di “prevenzione”: Anche se so che potri sentire ancora l’ ansia e questo magari mi infastidisce un po’, so che ho degli strumenti nuovi per poter sentirmi piu’ serena
Ricordiamo assieme che nel momento in cui si presenta un sintomo, se mi metto in ascolto di esso (cuore, ti ascolto) il sintomo si quieta
Con G poi scegliamo delle strategie per trattare ricordi o episodi che possono infastidirci
D’ accordo di sentirci tra qualche tempo, concludiamo l’ ultima sessione
G è finalmente un pò piu’ serena. GRAZIE!!!

Serena


mercoledì 18 settembre 2013

CASI PRATICI: Picchiettamento a mitraglia su un’ emicrania


Ogni tanto mi scoppia l’emicrania, quella classica. Il decorso è quasi sempre il seguente: mi compare un disturbo alla vista (mi si dimezza il campo visivo come se fossi rimasto abbagliato), da qui a mezz’ora/tre quarti d’ora scompare il disturbo ed inizia il mal di testa, un chiodo tra gli occhi, poi il dolore aumenta fino a quando compare affanno, nausea ed infine il vomito (il giorno dopo mi sento uno straccio).
Solitamente quando compare il disturbo visivo inizio subito a picchiettare e l’effetto è di stabilizzare il dolore ad un grado sopportabile. Certo ho sempre avuto la possibilità di staccare da quello che stavo facendo per prendermi cura di me stesso. Per me è comunque difficile picchiettare, analizzare, dire le frasi, osservarmi, ecc. con il chiodo nella fronte. Come fare allora? Dall’ultima esperienza ne ho ricavato un utile insegnamento.
Era tardo pomeriggio, a breve sarei dovuto partire con moglie e figli per andare a cenare dai miei genitori. Tutt’ad un tratto compare il pre-sintomo dell’emicrania. Comincio con EFT: “anche se ho questo disturbo…anche se mi verrà un gran mal di testa… anche se non ho la minima idea del perché una parte di me si è fatta venire il mal di testa…anche se forse in fondo in fondo, anzi nemmeno troppo in fondo, non ho la minima voglia di uscire e mi sono creato l’alibi dell’emicrania…” . E così, finito il disturbo visivo, mi si è presentato un leggero fastidio alla fronte, sopportabilissimo. E via dai genitori. Da lì a poco però il dolore ha ricominciato ad aumentare. “Perché? cosa è successo? Che palle! Panico! No Panico!”.  Me ne sono andato in un’altra stanza mentre gli altri stavano cenando. Evvai di picchiettamento! Era difficile ragionare, capire cosa emergesse. Faceva sempre più male. Che fare? Ho deciso allora di picchiettare a mitraglia, a tutto campo, su tutte le ipotesi di aspetti possibili che nonostante il dolore mi venivano in mente, senza star li a valutarne l’efficacia tra un giro e l’altro, anche perché, ripeto, mi era difficile fare autoanalisi durante la fase acuta.  E allora mi sono chiesto quali fossero le cose che il mal di testa mi impediva di fare e le ho inserite nelle frasi di EFT come “cose che una parte di me vuole evitare”: “anche se non voglio stare a cena con i miei… anche se non ho nessuna voglia di stare in compagnia… anche se non ho nessuna voglia di vedere mio padre in quello stato (mio papà soffre di una neuropatia che lo ha costretto alla sedia a rotelle e questo stato lo deprime moltissimo), anche se c’è qualche cosa che non voglio fare e non voglio nemmeno saperla…“ . E così , un punto dopo l’altro, a mitraglia. E poi ho aggiunto tutte le conseguenze di un’eventuale “guarigione” con EFT trasformandole sempre in “cose che una parte di me vuole evitare” e quindi: “anche se non voglio tornare di là dagli altri.. anche se non voglio far vedere che EFT funziona… anche se voglio dimostrare a mio padre che EFT non funziona… anche se voglio dare ragione a mio padre che EFT non serve a molto e che bastava prendere la tachipirina…anche se per una qualche ragione non voglio che EFT funzioni..”. E così mentre eseguivo il cosìdamedetto “picchiettamento a mitraglia” sono iniziati i sudori freddi ed strani movimenti nella pancia. Una corsa in bagno e … squaraussh!!! Alla faccia del rilascio!!! Fatto stà che il mal di testa era sparito, dico SPARITO! Decisamente un risultato migliore che nelle precedenti emicranie.

Morale: tradurre le “cose che non posso fare con un problema” in “cose che una parte di me non vuole fare grazie a questo problema”, o anche meglio in “ cose che IO non voglio fare” e picchiettare …a mitraglia (utile nelle crisi acute quando il dolore vi impedisce di osservarvi e fare autoanalisi)

Un saluto a tutte le parti di voi stessi che vogliono che EFT non funzioni.

Davide

venerdì 2 agosto 2013

RIMEDI PER L’IPERSENSIBILITA’ ALLE INFLUENZE E ALLE IDEE ALTRUI






Riprendiamo in questo articolo la descrizione dei fiori di Bach sulla base della suddivisione in sette gruppi fondamentali, fornita da Bach stesso.
Il quarto gruppo di cui trattiamo prende in considerazione i diversi tipi di rimedi per coloro che sono ipersensibili alle influenze e alle idee altrui.
Qui di seguito riassumiamo le caratteristiche dei fiori di questo gruppo.


WALNUT

Walnut è il fiore per chi ha bisogno di proteggersi dalle influenze indesiderate e per affrontare gli effetti dei cambiamenti.
E’ un fiore molto importante perché è il cosiddetto “fiore del cambiamento”.
Secondo Bach questo fiore è il rimedio per coloro che hanno deciso di lasciare andare i vecchi schemi, le vecchie abitudini e che hanno difficoltà ad adattarsi al nuovo, esso facilita l’adattamento in tutte quelle situazioni in cui dovete affrontare eventi significativi come un trasloco, un divorzio, il cambio di lavoro, ma anche la dentizione, la menopausa, la pensione, l’inizio di una nuova scuola.
Walnut anche serve a tutte quelle persone che vorrebbero difendere la propria autonomia ma si fanno influenzare dagli altri, come se fossero privi di difese.
Il fiore aiuta a mantenere le decisioni prese senza farsi influenzare dall’esterno.
Altro effetto di Walnut è aiutare a lasciare andare vincoli come vecchie amicizie, rapporti ormai logori, ricordi o semplicemente l’influenza di qualcun altro nella nostra vita.
Walnut è molto diverso da Honeysuckle, il primo serve quando la persona è esitante a buttarsi e cambiare a causa del mentale che lo trattiene, il secondo è utile quando una persona non affronta un cambiamento per cause emozionali o legami affettivi.


CENTAURY

Centaury è la persona che dice sempre di si, gentile, disponibile e amichevole, non riesce però a fissare dei limiti e spesso finisce per essere sfruttato, al punto da diventare “lo zerbino” di qualcuno. La persona in uno stato Centaury negativo si lascia facilmente sottomettere da persone più forti e reprime i propri desideri e le proprie necessità per compiacere gli altri. Spesso i Centaury si accollano troppo lavoro, oppure si lasciano convincere a prendere strade non proprie, come ad esempio il figlio che si lascia convincere a prendere in mano l’attività dei genitori, o quello che bada ai genitori anziani e malati ma senza farsi una vita propria.
Il rimedio Centaury interviene per aiutare le persone a definire i propri confini ed ascoltare le proprie necessità. Aiuta a farsi valere e distinguere quando è il caso di andare incontro agli altri oppure no. Centaury non cambia le caratteristiche di gentilezza e disponibilità della persona, ma le consente di comprendere quali sono i suoi ritmi e i suoi desideri, potenziando la sua volontà. Il fiore aiuta anche a riconnettersi al proprio Sé e a non aver più bisogno del riconoscimento degli altri per sentire di esistere e ritenersi utile.
Centaury non sa dire no per debolezza, Agrimony appare disponibile per evitare i conflitti mentre poi, di nascosto fa quello che vuole, Oak è sempre disponibile perché è molto forte e non ammette i propri limiti, Elm invece è disponibile perché si sente indispensabile.
Interessante anche la differenza fra Centaury e Pine: il primo si sacrifica eccessivamente perché sacrificarsi lo fa sentire vivo e riconosciuto, il secondo si sacrifica perché si sente costantemente in colpa, come se avesse un conto da saldare che non va mai in pari.

HOLLY

Holly è il fiore che agisce sul cuore…
Si ha bisogno di Holly quando si provano sentimenti negativi molto forti come rabbia, gelosia, odio, invidia.
Holly è il fiore della rabbia attiva, che brucia e che ci fa soffrire molto
Il rimedio apre il cuore all’Amore. Aiuta a ritrovare la capacità di essere generosi e aperti nei confronti degli altri, a perdonare, a lasciare andare.
Holly protegge dalle influenze negative interiori come Walnut protegge da quelle esterne.
Holly si somministra in tutti i casi in cui la rabbia viene esternata contro qualcuno o qualcosa mentre Willow serve quando c’è rabbia ma viene trattenuta.


AGRIMONY

AGRIMONY è una maschera sempre sorridente. La persona necessita di questo fiore se tende a far vedere esternamente che va tutto bene quando invece si agita interiormente per una serie di tormenti. Di frequente il tipo Agrimony fa di tutto per essere di compagnia, per mostrarsi un vero “amicone”, sempre sorridente e gioviale. A volte Agrimony rifiuta di ammettere i propri problemi persino a se stesso e teme molto il giudizio degli altri. Proprio per questo Agrimony tende a celare tutto, evita i conflitti e i confronti. Agrimony si procura un impegno dopo l’altro per non doversi trovare solo con se stesso e fermarsi a pensare. A volte tutti gli sforzi fatti per mantenere le apparenze spingono la persona che si trova in uno stato Agrimony negativo in un tale stato di stress da ricorrere a droghe, alcol, eccessi di cibo per sopportare la tensione.
Agrimony è il rimedio per il TORMENTO: aiuta a ritrovare uno stato di calma  e rilassamento dal quale si possono affrontare attivamente le normali difficoltà della vita. Il fiore tende a far recuperare la capacità di accogliere quelle che si considerano le proprie debolezze e i propri conflitti, liberandosi dalla necessità di nascondere agli altri la verità per timore del giudizio. Si riacquista poco alla volta la capacità di comunicare i propri stati emotivi e ci si libera dalle dipendenze.
Come già anticipato Agrimony dice sempre si per non avere conflitti, ma di nascosto fa quello che vuole, Centaury invece dice di si per debolezza.
Agrimony è indicato quando c’è ansia perché la persona fugge dai suoi conflitti personali e perciò vorrebbe sempre stare in compagnia, Aspen è ansioso perché invaso da influenze energetiche esterne.


Ribadiamo ancora una volta che nessuna delle descrizioni fornite in questo articolo ha la pretesa di essere esaustiva. Le singole descrizioni dei rimedi sono elaborate attraverso lo studio del repertorio bibliografico sui Fiori di Bach in possesso della nostra Associazione e reperibile nelle librerie e nelle biblioteche. Su di esso vi forniremo indicazioni più precise in conclusione della nostra rubrica sui fiori di Bach. Speriamo che le note riassuntive qui condivise possano però esservi da sprone per approfondire la conoscenza del lavoro di Edward Bach e dei rimedi floreali da lui scoperti.

Alla prossima volta con i RIMEDI PER LO SCORAGGIAMENTO E LA DISPERAZIONE.

mercoledì 17 luglio 2013

CASI PRATICI: dolore al gomito

V. ha seguito con me due sessioni di eft
Il suo disagio riguardava un forte dolore al gomito che si irradiava sulla mano e rendeva difficile svolgere qualsiasi lavoro
Durante la prima sessione V mi dice che gli mancano le forze dal dolore, chiedo quindi a V di chiudere gli occhi, mentre attiva i punti che preferisce, e ricordare in quali particolari momenti avverte questo dolore; quando soprattutto fa quello specifico movimento che gli da dolore
V dice “ quando lavoro e quando riprendo i miei figli”
Cominciamo con una frase di preparazione “ ho questo dolore quando faccio quello specifico movimento sento dolore, quando riprendo i miei figli sento dolore, soprattutto perché?” e chiedo a V di terminare la frase ed aggiunge : “sono stanco di dover dividere i bambini quando litigano” aggiunge inoltre di non vedere altra soluzione che questa. Chiedo dove percepisce questa parte di lui che afferma questo, trattiamo con delle frasi di logosintes i quella parte per poterla integrare in lui. Poi con eft sciogliamo i dubbi ( anche se una parte di me non ci crede che ci siano altre soluzioni…. so che la soluzione perfetta sta dentro di me…)
Quindi individuiamo dove sente la soluzione dentro di se e V visualizzala montagna ad aggiunge che gli piace andare in montagna e fare la guida
Chiedo quindi di osservare quale relazione puo’ esserci tra i suoi figli e la visualizzazione della montagna
V dice che non si sente di essere una guida per i suoi figli
Chiedo allora qual’ è la funzione della guida e V afferma:” dare istruzioni e sicurezza
In seguito a queste 2 caratteristiche emergono insicurezze sul lavoro e paura di sbagliare
Trattiamo quindi la paura di sbagliare e la relativa fantasia delle conseguenze
Al secondo appuntamento V dice di aver avvertito un leggero fastidio durante la settimana; il dolore era già ridotto e dice di essere piu’ tranquillo
Chiedo “cos’è cambiato in te?” sto cercando di accettare la situazione attuale, dice V
Chiedo allora come lo sta facendo, qual’ è la strategia; e V dice di aver iniziato a voler capire la moglie
In quel momento aumenta il dolore l gomito e dice di sentire una corda che tira il gomito e giunge a capire che la corda lo tira per farlo lavorare meno; visualizza la corda radicata a delle strutture grandi e pesanti che pian piano scopriamo essere la rappresentazione dei familiari in particolare una figlia che spesso grida e lo infastidisce. Questo grido lo fa respirare meno. Chiedo a che potrebbe essere utile respirare meno e V afferma: “ad occupare meno spazio” quindi formuliamo alcune frasi sul respiro: Anche se sento di respirare poco e non so davvero perché lo sto facendo… ed anche se un giorno ho imparato a respirare cosi’ per stare meglio e non soffrire mi accetto cosi’ come sono…
V dopo qualche respirazione piu’ ampia dice di sentire una grande tristezza; chiedo a cosa può essere collegata e V sempre ad occhi chiusi mentre attiva i punti dice di vedersi al età di 10-14 anni
Ci avviciniamo con TIME LINE a quel periodo V vede quel bambino triste al quale manca qualcosa
Chiedo a V cosa si sente di dargli e V dice che lo può accompagnare, io aggiungo “come fa una guida…è questo che mancava a quel bambino? V afferma e dice di non sentirsi all’ altezza di farlo
Lo invito quindi ad individuare due piccolissime cose che può dare fin da ora a quel bambino
V trova due importanti indicazioni dentro di sé in ambito scolastico e nelle relazioni ed osserva che può già metterlo in pratica con i propri figli!! Chiudiamo la sessione con la visualizzazione di V con i figli mentre sente che lo puo’ fare. Dopo qualche giorno, V mi telefona dicendo che è quasi completamente scomparso il dolore
Grazie, EFT!

Serena


mercoledì 10 luglio 2013

CASI PRATICI: Ernia al disco

G. soffre di ernia al disco che gli provoca un dolore alla caviglia destra unitamente a insensibilità alle dita e poca mobilità dello stesso piede. Quando me ne ha parlato, gli ho proposto una sessione di EFT. G. non è affatto refrattario ai “discorsi energetici “ e quindi accetta. Ci diamo appuntamento. Nel frattempo, per prima cosa mi documento su www.eft-italia.it . Trovo un caso simile che mi fornisce un bel po’ di spunti, da tirar fuori eventualmente al momento opportuno. Quando ci troviamo G. appare curioso e rilassato, nonostante il fastidioso dolore: mi racconta addirittura che a breve avrebbe avuto un incontro con il chirurgo per fissare l’intervento che ormai era inevitabile. Tra l’altro ne aveva già avuto esperienza dieci anni prima con un intervento ad un’ernia del disco ad un’altra vertebra. In ogni caso vuole provare EFT. Dopo avergli spiegato dove fossero i punti da stimolare iniziamo con un primo giro di riscaldamento che aiuta a focalizzare. Avverte più chiaramente il dolore, SUD 7/8. Chiudere gli occhi lo aiuta molto a visualizzarlo. Gli chiedo che forma o colore abbia questo dolore. Una luce (tipo quelle da faro occhio di bue) colorata, arancione. Lo invito a picchiettare restando focalizzato su ciò che visualizza. Inizialmente alla fine di ogni giro gli chiedo cosa cambia e lui mi descrive le variazioni cromatiche o gli spostamenti del dolore. Poi prende dimestichezza con la cosa e ogni due-tre punti mi descrive i cambiamenti. Il dolore assume vari colori e tende a spostarsi. E via con la caccia al dolore! Lo inseguiamo dalla caviglia, al ginocchio, dal polpaccio alla coscia. Gli chiedo anche cosa questo dolore gli impedisca di fare. Quindi continuiamo la caccia al dolore con frasi di questo tipo: “ anche se questo dolore di colore x mi impedisce di fare y , io mi amo e mi accetto…” . Ma G. esprime chiaramente che questa cosa non la accetta per niente. Quindi modifico le frasi in “Anche se non accetto per niente che questo dolore mi impedisca di fare x, mi apro alla possibilità di volermi bene lo stesso”. Dopo altri giri di questo tipo il dolore è sceso decisamente di livello (SUD 1/2). Gli è rimasta una rigidità al collo che andiamo a trattare con qualche giretto mirato. Alla fine della sessione, G. appare soddisfatto della notevole riduzione del dolore. Il problema ora è l’insensibilità delle dita e la poca mobilità. Decidiamo di sentirci dopo il colloquio con il chirurgo. Mi racconterà poi che il chirurgo non gli ha fissato l’intervento, anzi gli ha prescritto della fisioterapia dal momento che non soffre più i dolori di prima. Io ho offerto a G. la mia disponibilità per lavorare sui problemi rimanenti. Da quel giorno però non mi ha più chiesto nulla, mi ha raccontato solamente che ha imparato a convivere con “quei fastidi”. 
Ah, quanto ciò ferisce il mio EGO di operatore! Quanto mi piacerebbe scavare più a fondo, ricercare il vero significato di quei disturbi, vedere se vi sono analogie tra il periodo attuale e quello di dieci anni prima! Scoprire cos’è che auto-sabota la sua voglia di guarire del tutto! 
Su questi aspetti e sul mio EGO ho dovuto picchiettare molto io stesso!

Un saluto al vostro “Operatore Interno” che vuole salvare il mondo.


Davide Galesso – Operatore EFT e Operatore Reiki

venerdì 5 luglio 2013

SPERIMENTAZIONE ESTIVA CON EFT

Mentre sono impegnata nella stesura del mio nuovo e-book ( presto anche su questi schermi....) e in attesa delle bellissime prove che mi aspettano questo autunno, vorrei  lanciare un sondaggio.....

CONOSCETE E.F.T. E COME LA AVETE CONOSCIUTA?

QUALI PROBLEMI, DISAGI O DIFFICOLTA' AVETE AFFRONTATO CON EFT?

CON QUALI RISULTATI?

TROVATE PIU' EFFICACE LA TECNICA COME METODO DI AUTO - AIUTO O CON QUALCUNO CHE VI FA DA OPERATORE?


QUALI SONO I PROBLEMI - DISAGI O DIFFICOLTA' SU CUI VORRESTE APPLICARE EFT OGGI?

Mi raccomando di mettere da parte la timidezza (casomai anche con l'aiuto del fiore di Bach Mimulus :-))

Sarò lieta di suggerire qualche set-up direttamente qui, suddivisi per tematiche.

Grazie a chi vorrà collaborare.


Virna Trivellato

martedì 18 giugno 2013

FIORI DI BACH: RIMEDI PER LA SOLITUDINE



Riprendiamo in questo articolo la descrizione dei fiori di Bach sulla base della suddivisione in sette gruppi fondamentali, fornita da Bach stesso.
Questo gruppo considera i rimedi per la solitudine.
Qui di seguito riassumiamo le caratteristiche dei fiori di questo gruppo.


WATER VIOLET

Water Violet può apparire aristocratico e scontroso. La persona Water Violet è generalmente molto capace e sicura, ama star sola, parla poco e non interferisce mai con la sfera privata degli altri, allo stesso tempo però può chiudersi eccessivamente nei confronti del prossimo, senza dar peso alle opinioni altrui. Il rimedio aiuta ad aprirsi agli altri e a condividere le proprie esperienze pur restando indipendenti e equilibrati.
Water Violet è una persona orgogliosa ma non critica, Beech è orgoglioso e intollerante; critica tutto e tutti.


IMPATIENS

Impatiens è il fiore per chi è efficiente e veloce in pensieri e azioni ma vuole che tutto sia fatto subito, senza esitazione o ritardi. Nello stato Impatiens negativo la persona non ha pazienza nei confronti degli altri, si sente sotto pressione, non tollera i ritardi e preferisce lavorare da sola piuttosto che in gruppo. E’ facilmente irritabile e nervosa e può avere scatti d’ira. Spesso toglie la parola agli altri. La fretta eccessiva rischia di tenerla troppo sotto pressione, portandola ad un tale stato di stress da arrivare a sentirsi frustrata e agire in maniera impulsiva o addirittura sconsiderata. Il rimedio dona maggiore pazienza e comprensione verso gli altri, aiuta ad acquisire maggiore calma ed equilibrio, rallentando il ritmo pur senza perdere in efficienza.
Impatiens è il rimedio per chi è ambizioso e ama far da sé per impazienza, Vine ama far da sé e comandare gli altri.
Chestnut Bud è accelerato ma non efficiente, poco affidabile, tende a rifare frettolosamente le stesse esperienze. Impatiens è accelerato ma efficiente e affidabile.


HEATHER

La persona in uno stato Heather negativo è terrorizzata dall’idea di rimanere sola. Tutte le sue energie sono impiegate nel cercare compagnia. Ha necessità di stare sempre con qualcuno e di raccontare continuamente le proprie faccende, non importa a chi, pur di stare al centro dell’attenzione. Le persone Heather sono così prese da se stesse che non gli importa nulla degli altri, se non come pubblico con cui poter parlare di tutti i loro problemi; per questo motivo finiscono per esasperare chi hanno intorno.
Il rimedio porta a sviluppare la capacità di ascolto e condivisione ritrovando maggiore equilibrio e imparando a dare importanza ad altro che non a se stessi.
Heather ha costante bisogno di essere al centro dell’attenzione, non importa di chi, non sa ascoltare e ha un vuoto affettivo profondo.
Chicory ha lo stesso senso di vuoto ma desidera la compagnia dei suoi cari che tende a manipolare, sa dare ascolto agli altri.
Heather è invadente e parla molto e velocemente per accentrare tutte le attenzioni degli altri.

Vervain è molto invadente e parla molto per convincere il prossimo, è più altruista.


Ribadiamo ancora una volta che nessuna delle descrizioni fornite in questo articolo ha la pretesa di essere esaustiva. Le singole descrizioni dei rimedi sono elaborate attraverso lo studio del repertorio bibliografico sui Fiori di Bach in possesso della nostra Associazione e reperibile nelle librerie e nelle biblioteche. Su di esso vi forniremo indicazioni più precise in conclusione della nostra rubrica sui fiori di Bach. Speriamo che le note riassuntive qui condivise possano però esservi da sprone per approfondire la conoscenza del lavoro di Edward Bach e dei rimedi floreali da lui scoperti.

Alla prossima volta con i RIMEDI PER L’IPERSENSIBILITA’.

CRITICHE.... COSTRUTTIVE O DISTRUTTIVE??

CRITICHE DISTRUTTIVE O COSTRUTTIVE?
Quando qualcuno, soprattutto una persona molto vicina a noi, ci fa una critica cosa notiamo in noi? Come reagiamo?
Proprio oggi ho chiesto consiglio a mio marito su una piccola presentazione, che avevo scritto per un volantino, riguardante me e il mio lavoro di operatrice EFT e consulente fiori di Bach.
La sua reazione spontanea è stata, come al solito, per me molto simile a una bastonata! Una volta incassato il colpo, però, oggi non mi sono arresa a “tu non mi capisci” o a una litigata inutile e distruttiva... con le mani dietro la schiena ho attivato i punti EFT e ho affrontato la cosa; abbassando un po' il muro difensivo ho ascoltato e replicato su ciò che non condividevo. Dopo poco mi sono stupita di quanto quelle parole uscissero dal suo cuore e corrispondessero ai miei attuali limiti nel concretizzare i miei progetti ideali partendo dal presente e arricchendomi del mio passato.
Bè, certo, altrimenti non mi avrebbero ferito così!
La chiacchierata è proseguita bene e alla fine ho confessato anche il mio "EFT Difensivo": Attivando i punti EFT sui meridiani energetici le critiche così dirette e demolitive non si sono accumulate alle tante già subite e immagazzinate, come tutti, fin da piccola e non ho reagito come allora; anzi sono state uno spunto per migliorare e agire nel qui e ora.
Spesso è molto più facile chiedere consiglio alle persone lontane da noi, e va benissimo, trovo però che creare una squadra in famiglia e tra gli amici che ci permetta il confronto e la crescita sia bellissimo.
Così come è bello ironizzare sui nostri attuali difetti e accettarci pur con le nostre umane imperfezioni!
Ah poi mi è venuta l'ispirazione giusta per scrivere una nuova presentazione che mi piace molto e sento molto più mia!!!
Marta Brivitello

martedì 11 giugno 2013

FIORI DI BACH: RIMEDI PER L’INSUFFICIENTE INTERESSE PER LE CIRCOSTANZE PRESENTI




Riprendiamo in questo articolo la descrizione dei fiori di Bach sulla base della suddivisione in sette gruppi fondamentali, fornita da Bach stesso.
Il terzo gruppo prende in considerazione i diversi tipi di rimedi per coloro che hanno un insufficiente interesse per le circostanze presenti.
Qui di seguito riassumiamo le caratteristiche dei fiori di questo gruppo.


CLEMATIS

Clematis è il fiore per chi ha la testa fra le nuvole, per i sognatori, che si perdono “il mondo reale” perché troppo presi dalle fantasie.
Il tipo Clematis vive di ideali e non di cose pratiche, sempre rivolto ad un futuro migliore.
A volte dispersivo, eccentrico, eclettico, Clematis è spesso dotato di grande fantasia e di creatività, ma ci si perde dentro, e non sa gestire il quotidiano.
La vera difficoltà per Clematis è mettere insieme le ispirazioni, il lato spirituale e quello materiale.
Il fiore aiuta a riportare la persona nel presente e a trovare un equilibrio fra i grandi ideali e le cose concrete. L’effetto positivo di Clematis porta la persona a sviluppare ancor meglio le sue doti artistiche e a concretizzare le sue fantasie in realizzazioni materiali.
Clematis dona presenza, efficacia e interesse per la vita.
Il fiore è molto indicato anche quando la persona è apatica, manca di vitalità o ha costantemente bisogno di dormire.
Clematis è molto diverso da Honeysuckle, in quanto il primo serve quando la persona si perde nei sogni e nel futuro, mentre il secondo è utile quando il soggetto fugge dalla realtà per rifugiarsi nei ricordi dei “bei tempi perduti”: l’uno è per chi si perde nelle fantasie, l’altro per chi si perde nella nostalgia.


HONEYSUCKLE

Come anticipato, Honeysuckle è il fiore della nostalgia. Il fiore è indicato in tutti quei casi in cui una persona non riesce a vivere le circostanze presenti perché eccessivamente preso dal rimpianto per qualcosa che è stato e che secondo lui non può più tornare. Lo stato Honeysuckle negativo colpisce coloro che guardano ai bei tempi andati, alla felicità perduta e non si adattano ai cambiamenti intercorsi, rifiutando di accogliere il nuovo. Spesso le persone hanno necessità di ricorrere a questo fiore quando hanno perso una persona cara e sono costantemente vittime dei rimpianti. Le frasi tipiche di chi è in uno stato Honeysuckle negativo sono “Una volta facevo… una volta ero… un tempo c’era ….”
Il rimedio dona la capacità di vivere nel presente, conservando i ricordi ma senza esserne schiavi.
Honeysuckle aiuta ad apprendere dalle esperienze passate per stare meglio nel presente e affrontare il futuro.
Honeysuckle è utile per il lutto, quando la nostalgia impedisce di rifarsi una vita. Gentian si somministra per il dolore causato da un lutto, per il senso di perdita.
Honeysuckle aiuta a staccarsi dal passato e ad affrontare il cambiamento intervenendo ad un livello emotivo (sensazione di lutto per qualcosa che si è persa e non può tornare). Walnut aiuta ad affrontare il cambiamento e a staccarsi dal passato ad un livello più mentale.


WILD ROSE

Wild Rose può venire in nostro aiuto tutte le volte che abbiamo scarso interesse per il presente apparentemente senza ragione, o a causa di aspettative deluse, soprattutto sul piano affettivo. Se si tende ad accettare tutto quello che capita senza intervenire direttamente, se ci si trova in uno stato di noia ed apatia, se la rassegnazione e la rinuncia fanno da padroni e la persona si lascia scivolare nella vita allora questo è il rimedio giusto.
Le  persone in uno stato Wild Rose negativo non hanno entusiasmo, sono incapaci di compiere degli sforzi anche quando ci sono di fronte a loro buone occasioni e si rifiutano di fare qualcosa per cambiare le cose.
Il tipico carattere Wild Rose è passivo, senza ambizione, tende ad accettare tutto senza vitalità.
Wild Rose non crede, non lotta, nemmeno spera.
Il rimedio aiuta a scoprire dentro la propria motivazione, una nuova vitalità, la capacità di risvegliare le proprie potenzialità e quel potere che abbiamo dentro e che ci consente, se esercitato, di mutare le circostanze.
Wild Rose è adatto in tutti i casi in cui c’è rassegnazione e non si tenta per non soffrire.
Gentian è più indicato quando c’è depressione reattiva rispetto a ostacoli e insuccessi.
Gorse è da preferire ad entrambi quando la persona è depressa e non ce la fa più, dopo aver lottato a lungo, ma nonostante il pessimismo prova ancora una cura o a trovare qualche soluzione.


OLIVE

Chi si trova in uno stato Olive negativo ha esaurito le proprie riserve di energia, mentali e fisiche, per qualche ragione precisa, ad esempio una malattia, eccesso di lavoro, di studio, una sofferenza prolungata nel tempo, una fatica debilitante. Quando si arriva alla prostrazione e si sente così tanta stanchezza che ci è impossibile godere la vita e affrontare ogni giornata allora Olive è il rimedio giusto. Chi ha bisogno di Olive si sente debole, debilitato, stanco anche mentalmente.
Il rimedio aiuta a ritrovare forza e vitalità e ad ascoltare i segnali del nostro corpo che ci avvisa quando stiamo chiedendo troppo a noi stessi.
Olive è indicato per la stanchezza fisica, mentale o emotiva dopo uno sforzo troppo grande.
Hornbeam è per la stanchezza mentale all’idea di dover fare qualcosa (c’è prima di cominciare).
Elm è adatto per la stanchezza che coglie coloro che si caricano di troppe responsabilità e tendono a sentirsi indispensabili.
Oak è per le persone che vogliono dimostrarsi forti e non ammettono le loro debolezze finendo per stancarsi eccessivamente.
Wild Rose è più adatto per la stanchezza emotiva, “apatica”, di coloro che si rassegnano di fronte a  tutto quello che accade loro.


WHITE CHESTNUT

“Ci penso sempre…”
“Ho la mente sempre lì”
“Questa cosa mi preoccupa così tanto che ci penso sempre..”

Ecco le frasi tipiche di coloro che si trovano in uno stato White Chestnut negativo e dedicano scarsa attenzione al presente perché ossessionate da pensieri.
Quando si trovano in tale stato le persone si sentono come se avessero nella mente un “frullatore sempre acceso”; non riescono a concentrarsi su quello che fanno, perché passano il tempo rimuginando costantemente sui loro problemi e sulle cose che li hanno causati. La mente è logorata da un lavorio costante che turba anche di notte, può provocare insonnia, stati ansiosi e sfinimento anche fisico a causa della grande energia sprecata a livello mentale.
White Chestnut è per chi anziché pensare i propri pensieri  ne “viene pensato”.
Il rimedio aiuta a riprendere il controllo della propria attività mentale, analizzando le cose con logica e razionalità e stabilendo delle priorità. Assumere il fiore aiuta a recuperare lucidità, capacità di essere presenti e di concentrazione e a godere di una ritrovata pace mentale.
White Chestnut si somministra a chi è stanco mentalmente a causa dei pensieri circolari.
Hornbeam è invece adatto quando la stanchezza mentale è in rapporto alla convinzione di non farcela a svolgere i compiti che ci aspettano.
Lo stato White Chestnut negativo si differenzia da quello Cherry Plum perché, nel primo caso, la persona è sfinita e assente perchè preda ai suoi pensieri ripetitivi, mentre nel secondo tende a perdere il controllo in maniera improvvisa.
White Chesnut serve per chi pensa troppo e ha pensieri ripetitivi.
Chestnut Bud è per chi pensa poco prima di agire e non impara dalle esperienze ripetendole continuamente.


MUSTARD

Mustard è indicato se soffrite di quello stato depressivo che è come una nube nera e fredda che oscura tutto e che coglie senza motivo apparente. Lo stato Mustard va e viene e porta con sé grande tristezza e negatività anche quando non c’è nulla che non và nelle condizioni esterne. Le persone si sentono sole e depresse, provano una sensazione di grande vuoto interiore e niente sembra avere importanza: non si trovano ragioni nella vita. 
Il rimedio consente di recuperare gioia e felicità e di vedere la Luce oltre il buio.
Mustard è stanco perché depresso mentre Olive è stanco perché ha esaurito le forze.
Mustard è triste senza motivi apparenti, senza cause concrete, Gentian invece è triste perché ha perso qualcuno o qualcosa.


CHESTNUT BUD

Chestnut Bud è il rimedio indicato per chi non impara dalle esperienze passate e ripete sempre gli stessi “errori”.
Il fiore è adatto a tutti coloro che sembrano incapaci di trarre vantaggio dall’osservazione e dall’esperienza propria ed altrui.
Il rimedio aiuta a sviluppare la capacità di osservare e imparare, valutando le conseguenze delle proprie azioni e delle proprie scelte e osservando le cose con obbiettività maggiore di quanto fatto fino ad ora.
Chestnut Bud è adatto a chi ripete sempre gli stessi errori, mentre White Chestnut è utile per chi ripete sempre gli stessi pensieri.
Chestnut Bud è adatto a chi è impulsivo ma sventato, accelerato nel mentale ma non nell’azione. Impatiens invece è per chi è molto accelerato nella mente e nelle azioni, è molto efficiente e non per forza sbaglia.




Ribadiamo ancora una volta che nessuna delle descrizioni fornite in questo articolo ha la pretesa di essere esaustiva. Le singole descrizioni dei rimedi sono elaborate attraverso lo studio del repertorio bibliografico sui Fiori di Bach in possesso della nostra Associazione e reperibile nelle librerie e nelle biblioteche. Su di esso vi forniremo indicazioni più precise in conclusione della nostra rubrica sui fiori di Bach. Speriamo che le note riassuntive qui condivise possano però esservi da sprone per approfondire la conoscenza del lavoro di Edward Bach e dei rimedi floreali da lui scoperti.

Alla prossima volta con i RIMEDI PER LA SOLITUDINE.

venerdì 7 giugno 2013

CASI PRATICI:gestione del tempo ed ansia


R si presenta da me per trattare il tema della gestione del tempo: dice di non avere mai il tempo per portare a termine i suoi progetti, aggiunge inoltre “sento un blocco che mi rende schiavo”
Chiedo: dove avverti questo blocco? Come si manifesta?
R: lo sento nella pancia, sento ansia; mi ritrovo delle cose urgenti da fare in poco tempo e quel poco tempo che mi rimane lo perdo facendo altro. C’è sempre qualcosa o qualcuno che mi impedisce di lavorare (clienti o altri lavori che si presentano)
Chiedo di restare in quello stato di ansia ( esortandolo a ricordare l’ imminenza delle scadenze lavorative) mentre attiva i punti. R dice di sentire le gambe bloccate
Chiedo di ripetere questa frase: Anche se mi ritrovo sempre all’ ultimo momento a terminare i miei progetti e questo mi mette ansia, ed anche se sono convinto che ci sa sempre qualcosa di esterno che mi impedisce di lavorare sereno e tranquillo, sono qui’ per porre fine a questo circolo vizioso, non so come ma ci provo…
Chiedo a R. di ricordare un episodio in cui si è sentito particolarmente in ansia per questo motivo; contatta quindi l' episodio e comincia a percepire quest' ansia che gli blocca la pancia
Sempre tenendo attivati i punti (io consiglio in questo caso sotto l' occhio) chiedo ad R.:
-Se quest' ansia fosse collegata a qualcosa di esterno a te cosa potrebbe essere?
R. dici di avere l'impressione che gli arrivino da dietro dei coltelli
applichiamo quindi logosintesi finchè l' immagine scompare e R. sembra tranquillo
Chiedo a R cosa si dice quando prende un incarico ed R risponde “domani faro’ quella cosa”
Chiedo allora di immaginare di prendere un incarico e di svolgerlo serenamente con il tempo necessario; quando riesce a visualizzare la scena R dice: “E' un utopia- non sono in grado di farlo”
Chiedo quindi di ipotizzare se c'è qualcosa di sconveniente nel fare le cose con calma e serenità e continuiamo ad attivare tutti i punti
R ricorda il periodo della scuola e dopo poco afferma.” mi dicono: SECCHIONE!” e mentre lo dice dimostra un po' di sofferenza; chiedo quindi che caratteristiche ha un “secchione” R dice: è nel presente e sta attento a scuola- ricorda che quando andava a scuola, fino alla seconda liceo, era molto bravo ma percepiva nei compagni freddezza giudizio ed invidia: lo invito quindi a ricordare uno dei vari episodi ed applichiamo logosintesi alla rappresentazione dei compagni e alla loro freddezza
durante le varie pause R. di ce di vedere un cavallo bianco che esce da una grotta.
Dopo poco apre gli occhi felicissimo di aver osservato questa dinamica
ripetiamo assieme questa frase: Anche se per molto tempo ho rifiutato questa parte di me efficace ed attiva, ora lo so, e scelgo di integrarla in me ( la ripetiamo piu' volte poi la fissiamo con:”attivo tutti i miei sistemi ai cambiamenti in corso
la seduta termina con un quarto d' ora di eruttazioni!! Alquanto insolito per R:!! La pancia era completamente sgonfia, inoltre nota di potersi accarezzare senza sentire fastidio
che sia stato digerito il vissuto?Grazie!!
Serena