sabato 17 maggio 2014

EFT mal di schiena e....

MAL DI SCHIENA ED...ABBRACCI!!!

A volte un abbraccio può essere d' aiuto davvero!!

Carlo comincia con me un percorso per la necessità ed il desiderio di non sentire più il dolore che avverte alla spalla ed il nervosismo che sente da un paio di mesi
Chiedo a Carlo che cosa associa a questo tempo che è trascorso, e lui annovera alcuni fatti: Cambio di lavoro e  uscita di casa del fratello. Invito Carlo ad osservare se c' è un' emozione comune in questi due episodi; Carlo riconosce ansia e fatica, per senso di responsabilità della quale avrebbe fatto volentieri a meno. A questo ci arriviamo un pò alla volta restando in ascolto del corpo, delle sensazioni e continuando ad attivare reciprocamente i punti da lui scelti.
In questo momento riprendiamo i vari passaggi con alcune frasi:

" anche se mi sono sentito forzato, ho dovuto sopportare in silenzio tante cose, e mi sono sovraccaricato di tanta responsabilità, ora lo vedo, lo riconosco e scelgo di cambiare"

Carlo riconosce di essersi forzato in varie situazioni, sia lavorative che in casa con la madre, la quale scarica spesso su di lui le sue sofferenze

Chiedo a Carlo dove vengono generalmente caricati i "pesi" e subito riconosce il dolore alla schiena come messaggio collegato alle situazioni precedenti;

"anche se ho sentito per molto tempo questo dolore e nervosismo e mi ha dato davvero molto fastidio, ora lo comprendo e gli permetto di andarsene"

racconta della fatica e disagio che sente nel vedere la madre sofferente che a volte piange. Carlo si sente impotente in quei momenti e questo lo innervosisce. Essere disarmato ed impotente di fronte alla sofferenza lo fa davvero innervosire. ( comincia a sudare ed a sentire tensione nel corpo) Dedichiamo un pò di tempo ad eft e logosintesi per cercare di ridurre la tensione data dalla memoria di alcuni episodi.

Propongo a questo punto un esercizio: chiedo a Carlo di provare ad essere sua madre e di sentire che cosa la potrebbe far sentire meglio in quei momenti di sofferenza. Carlo sente che un abbraccio sarebbe davvero gradito! Riconosce che da molto non abbraccia la madre e che le piacerebbe davvero farlo.

 Chiedo a Carlo se sente di poterlo fare o se qualcosa in lui oppone resistenza. Carlo immagina di farlo e sente che la tensione diminuisce dato che in quel momento può fare qualcosa per sua madre!! Si mostra felice e rilassato. Soddisfatto conclude la sessione con uno strumento in più( da lui scelto): l' ABBRACCIO, che realizza di poter provare con chiunque lui desideri e con cui si senta di dare un sostegno. Questo nuovo strumento, dice, mi fa sentire bene e so che farà bene anche a chi lo riceve!!

Evviva gli abbracci!!
Serena


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