venerdì 7 giugno 2013

CASI PRATICI:gestione del tempo ed ansia


R si presenta da me per trattare il tema della gestione del tempo: dice di non avere mai il tempo per portare a termine i suoi progetti, aggiunge inoltre “sento un blocco che mi rende schiavo”
Chiedo: dove avverti questo blocco? Come si manifesta?
R: lo sento nella pancia, sento ansia; mi ritrovo delle cose urgenti da fare in poco tempo e quel poco tempo che mi rimane lo perdo facendo altro. C’è sempre qualcosa o qualcuno che mi impedisce di lavorare (clienti o altri lavori che si presentano)
Chiedo di restare in quello stato di ansia ( esortandolo a ricordare l’ imminenza delle scadenze lavorative) mentre attiva i punti. R dice di sentire le gambe bloccate
Chiedo di ripetere questa frase: Anche se mi ritrovo sempre all’ ultimo momento a terminare i miei progetti e questo mi mette ansia, ed anche se sono convinto che ci sa sempre qualcosa di esterno che mi impedisce di lavorare sereno e tranquillo, sono qui’ per porre fine a questo circolo vizioso, non so come ma ci provo…
Chiedo a R. di ricordare un episodio in cui si è sentito particolarmente in ansia per questo motivo; contatta quindi l' episodio e comincia a percepire quest' ansia che gli blocca la pancia
Sempre tenendo attivati i punti (io consiglio in questo caso sotto l' occhio) chiedo ad R.:
-Se quest' ansia fosse collegata a qualcosa di esterno a te cosa potrebbe essere?
R. dici di avere l'impressione che gli arrivino da dietro dei coltelli
applichiamo quindi logosintesi finchè l' immagine scompare e R. sembra tranquillo
Chiedo a R cosa si dice quando prende un incarico ed R risponde “domani faro’ quella cosa”
Chiedo allora di immaginare di prendere un incarico e di svolgerlo serenamente con il tempo necessario; quando riesce a visualizzare la scena R dice: “E' un utopia- non sono in grado di farlo”
Chiedo quindi di ipotizzare se c'è qualcosa di sconveniente nel fare le cose con calma e serenità e continuiamo ad attivare tutti i punti
R ricorda il periodo della scuola e dopo poco afferma.” mi dicono: SECCHIONE!” e mentre lo dice dimostra un po' di sofferenza; chiedo quindi che caratteristiche ha un “secchione” R dice: è nel presente e sta attento a scuola- ricorda che quando andava a scuola, fino alla seconda liceo, era molto bravo ma percepiva nei compagni freddezza giudizio ed invidia: lo invito quindi a ricordare uno dei vari episodi ed applichiamo logosintesi alla rappresentazione dei compagni e alla loro freddezza
durante le varie pause R. di ce di vedere un cavallo bianco che esce da una grotta.
Dopo poco apre gli occhi felicissimo di aver osservato questa dinamica
ripetiamo assieme questa frase: Anche se per molto tempo ho rifiutato questa parte di me efficace ed attiva, ora lo so, e scelgo di integrarla in me ( la ripetiamo piu' volte poi la fissiamo con:”attivo tutti i miei sistemi ai cambiamenti in corso
la seduta termina con un quarto d' ora di eruttazioni!! Alquanto insolito per R:!! La pancia era completamente sgonfia, inoltre nota di potersi accarezzare senza sentire fastidio
che sia stato digerito il vissuto?Grazie!!
Serena


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