Sessualità ed intimità |
Mi capita spesso di fare delle sessioni le quali si rivelano poi una SORPRESA! Nel
senso che si pensa di trattare un argomento mentre poi, durante il colloquio,
emergono le esperienze più impensabili, come in questa esperienza!
Marica durante il nostro primo incontro mi parla del lavoro:
è un’ insegnante in una scuola
Steineriana, e ricorda un episodio che qualche tempo fa l’ ha davvero
turbata, tanto che ancora oggi si sente infastidita. Mentre ne parla comincia a
sentire un senso di inadeguatezza e di panico.
Racconta di una vacanza con gli alunni, durante la quale un
bambino si fece male ma lei non era presente nel momento dell’ accaduto; a
peggiorare la situazione fu il fatto di non essere stata reperibile al
cellulare immediatamente dopo l’ accaduto. Marica fu avvisata in un secondo
momento quando già i genitori erano stati avvisati dall’ ospedale: immaginate
il senso di colpa!!
Decido di procedere molto lentamente, facendomi raccontare qualche dettaglio della
vacanza.
Marica ricorda di non aver avuto tregua in quei giorni, tanto era stata impegnata a
gestire tutti i bambini, una sera si trovava ospite per cena a casa di una
famiglia ed aveva spento il cellulare. Quando Marica accese il telefono trovò
un messaggio che diceva:” Carlo si è fatto male, la madre ti ha cercata”.
A questo punto trattiamo
subito con logosintesi il messaggio, lo
spavento ed il senso di colpa ad esso collegati.
Marica in seguito ricorda una gran paura di ritornare a
scuola per i rimproveri che avrebbero potuto verificarsi, e fu proprio cosi’: Marica fu rimproverata da un superiore davanti
ai colleghi ! Spiega di sentire una gran vergogna ed impotenza, ricorda di non
essere riuscita a difendersi…
Trattiamo l’ accaduto prima con eft per cercare di far emergere tutte le
emozioni :
“ anche se sono stata rimproverata, e questo mi ha
profondamente ferita, posso trovare un po’ di pace”
“anche se mi sento in colpa per non essere stata reperibile,
e mi sento una persona incompetente, posso provare a vedere tutto questo in un
altro modo…”
Cerco di entrare nel dettaglio e chiedo a Marica: cosa in particolare la fa
sentire in colpa: spiega di essere stata in un momento di relax, nel quale
invece avrebbe dovuto essere disponibile. Emergono episodi di quand’ era
piccola ed il padre le rinfacciava i momenti in cui lei (giustamente!) da
ragazza si divertiva mentre lui andava a lavoro. Trattiamo anche questo ricordo
con eft e logosintesi:
“Anche se mio padre mi ha insegnato che non ci si può
divertire, so che non è cosi’, è una sua scelta e scelgo di lasciarla andare da ora…”
Trattiamo poi con logosintesi la sgridata del collega
focalizzandoci sull’ espressione del volto e sul tono della sua voce .Emerge un
gran senso di colpa e di inadeguatezza che Marica avverte nel petto , il respiro le si blocca.
Chiedo quale potrebbe essere il vantaggio nel bloccare il respiro: cosa le
permette di fare la mancanza di respiro?
Marica riconosce che non respirare è come non esserci e non
sentire. Un modo per cercare di sparire.
A questo punto trattiamo questa reazione involontaria, come
utile fino a questo momento, ma che può scegliere di abbandonare ora che è
adulta.
Marica dopo un po’ dice di sentire la sua mano destra come
se fosse morta. Chiedo: che cosa non fa una mano morta? Dice: non può toccare,
accarezzare e giocare
Cerchiamo in seguito di capire come ha imparato che le mani
vanno tenute ferme, come se fossero morte:
Marica ricorda una serie di episodi riguardanti il sesso, ad
esempio la sua prima esperienza, ed il momento in cui i suoi ne sono venuti a
conoscenza. I genitori avevano letto il suo diario segreto e Marica si era
sentita violata. Trattiamo anche questo episodio per lasciar andare un po’ di
rabbia e rancore.
Chiedo a Marica cosa ha imparato da questa esperienza,
Marica risponde : la sessualità è peccaminosa, è qualcosa che non si fa.
Trattiamo con logosintesi queste credenze riconoscendo che non appartengono a
Marica.
In seguito emergono altre considerazioni che Marica non
aveva fino ad ora riconosciuto, e che purtroppo si sono riflesse anche nel
rapporto con il marito:
“ Meglio evitare di fare sesso”
“ Meglio non raggiungere l’orgasmo, non si può provare
piacere e divertirsi”
Chiedo a questo punto che cosa porta in sé di questa
esperienza: Marica afferma di vergognarsi molto!
Trattiamo la vergogna, assieme alle persone verso cui prova
vergogna, con le frasi di logosintesi.
Insieme pianifichiamo qualche azione, anche piccola, che
possa cominciare a rendere più vivo e libero il rapporto con il marito, tutto
ciò attraverso alcune domande : Cosa
posso inserire di nuovo nel nostro rapporto? Cosa sento che manca? Cosa mi può
aiutare a creare una situazione diversa e piacevole?
Marica sceglie ciò che più sente realizzabile e piacevole
per lei. La sessione si conclude con serenità a desiderio di arricchire il suo
rapporto di coppia!
Serena
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