mercoledì 27 novembre 2013

Rubrica - LA MUSICA CHE ISPIRA - di Paola Tranquillo




Foto: OeilDeNuit

Per questa rubrica ho pensato di prendere spunto dalla musica: la mia giornata è scandita da silenzio o da musica, i due opposti.
Li adoro entrambi perchè mi permettono di scrutare me stessa. Spesso mi ritrovo ad ascoltare una canzone e commuovermi oppure ridere per qualcosa che rievoca in me. Altre volte i testi delle canzoni mi danno degli spunti di riflessione su me stessa e su ciò che mi circonda.
Chissà a quanti di voi succede! Sentire una canzone e restarne incantati oppure esserne infastiditi… perché?
Da qui partiremo per questo viaggio attraverso i suoni per arrivare a noi stessi.
 - Paola -



Qualcosa che non c’è – Elisa 






Comincio con una delle mie canzoni preferite, quelle che mi viene voglia di cantare a squarcia gola, in macchina, e che poi continuo a canticchiare tutto il giorno, sommessamente, senza quasi accorgermene.

Ogni volta che la ascolto, e ripeto ASCOLTO, quindi dando un senso alle parole che sento, mi viene la pelle d’oca. E’ come se Elisa raccontasse una parte della mia vita, come se conoscesse le mie emozioni. 

Ricordo i quaderni dove da ragazza confidavo i miei sogni, immagino il sole che mi attende, percepisco chiaramente “i passi svelti della gente”.

L’emozione in me sale quando sento “Ho aspettato a lungo qualcosa che non c’è”

Eccola, mi si presenta davanti tutta la mia fragilità. TONF, è come un pugno sullo stomaco. E se ogni volta che la sento mi fa questo effetto allora non è ancora passata. 
Sto reagendo con questo pugno a qualcosa. A cosa? Chiudo gli occhi e riascolto la canzone stimolando i punti con EFT, mi collego a me stessa, alle mie emozioni, cerco cosa emerge… ed arriva in tutta la sua grandezza! 

Il TEMPO, ho aspettato per nulla, ho solo perso tempo, che stupida! Il sole continuava a sorgere e io non me ne sono accorta! 

Anche se mi sento una stupida, sento di aver perso un sacco di tempo, resto in ascolto di me stessa

Emerge una ragazzina, adolescente, da sola. Sono io quella ragazzina. Non so stare a questo mondo. Non so come si fa. 

Anche se sono stata una ragazzina che non sapeva che fare, anche se in me c’erano tantissime emozioni che non sapevo come gestire, accetto che le cose si siano svolte così. 

Sento cosa provocano in me queste frasi. Cosa emerge? 

“Accetto???? E che caspita, possibile aver sprecato così del tempo prezioso?”

Anche se per me il tempo è prezioso, accolgo ogni insegnamento mi serva. Accolgo lo scorrere incessante del tempo…

“INCESSANTE??? Aiuto, il tempo scorre, e io che faccio???? Devo fare qualcosa!” 

Resto con queste emozioni, paura, sconcerto, ci resto dentro, stimolo i punti e semplicemente osservo cosa accade. 

“Da ragazzina dovevo imparare, mica si nasce imparati… se ci penso qualche tramonto l’ho visto”

Continuo a stimolare i punti, resto in ascolto. La paura e lo sconcerto lasciano il posto alla compassione. 

“Semplicemente ho imparato ad amare il qui ed ora, c’è voluto tempo per accorgersi che il sole sorgeva, ma ora lo vedo.” 

E’ lì, davanti a me. Lo vedo. 
Scelgo di continuare a vedere il sole, scelgo di vivere nel qui ed ora a lungo. Scelgo di amarmi così. Lascio andare con un respiro profondo. Sono pronta per la prossima alba. 

E voi, quali frasi di questa canzone vi smuovono emozioni? Che frasi direste mentre stimolate i punti?

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