sabato 26 aprile 2014

Voglio lasciar andare la mia pancia ... o no? di Marta Brivitello


Si avvicina l'estate e ... la prova costume!!! Quanto stress vi provoca da 1 a 10?
Come vi sentite? cosa vi viene in mente?
Mi sa che la maggior parte di noi ha dell'energia bloccata in convinzioni negative riguardanti il suo corpo o in fantasie di un 'fisico irragiungibilmente perfetto'...
Anche questa è una buona occasione per usare l'EFT finchè vi sorprenderete a passare davanti uno specchio ed esclamare 'ah però, niente male!!!'
Ringrazio il Noce che con il suo fisico scultoreo si è prestato come modello per la foto, e visto che ci sono, anche perchè ci dona il fiore di Bach Walnut, perfetto per facilitare i cambiamenti.
Ecco il riassunto di una sessione di Eft sui chili di troppo andata a buon fine,
con affetto, Marta Brivitello

Voglio lasciar andare la mia pancia... o no? novembre 2013

XXX è una donna determinata e oggi vuole lavorare con EFT (che utilizza già da diversi anni) su un obiettivo che si era prefissata a luglio 2013 : perdere 10 kg entro giugno 2014.
Per me è un piacere dare un contributo alla sua ricerca (e 'neutralizzazione')di ciò che, a livello energetico, blocca la perdita di peso.
Quindi partiamo subito con attivare i punti sui meridiani.
XXX mi dice che con l'alimentazione è molto attenta, si alimenta in modo sano e questo la fa stare bene, ma quei chili di troppo non se ne vanno proprio.
Emerge subito che è la sua pancia ad essere per lei un po'troppo 'evidente'... ma appena pronuncia la frase "mi apro alla possibilità di lasciar andare la mia pancia" è evidente che c'è una resistenza, comincia a dirmi che le dispiacerebbe non avere più la pancia, è bella, morbida...
Seguendo il flusso e tornando alle origini di quei chili di troppo arriva velocemente a un bel momento della sua vita, aveva una grande e bella pancia, perchè era in dolce attesa della sua secondogenita.
Tornando a quel momento dice che si sente bene, infatti è stata una gravidanza bellissima, la cosa più bella era che aveva stipulato subito un accordo con il marito: "visto che sono incinta... HO RAGIONE IO"
"anche se in realtà non voglio lasciar andare la mia pancia, perchè mi ricorda i bei tempi in cui avevo ragione a prescindere e avevo la situazione sotto controllo tutto questo può cambiare e cambia mentre lo osservo"
Ci soffermiamo su tutte queste sensazioni e, continuando ad attivare i punti, xxx recupera l'energia bloccata in quel piacevole passato.
Quando poi le chiedo se vuole o no lasciar andare la pancia mi dice un si deciso, capisco che qualcosa è cambiato e procedo chiedendole cosa può fare in concreto per dimagrire.
Mi dice che non fa attività fisica, d'inverno fatica a lasciar andare la stufa a pellet per una fredda passeggiata ... ha un attrezzo a casa per far attività ma è noioso....
"anche se se sono convinta che l'attività fisica sia noiosa oriento la mia energia per trovare un'attività adatta a me e che sia anche divertente"
Ora tale possibilità non è così remota, anzi mi dice che nelle ore più calde le piace camminare in mezzo al verde, e che stava pensando di far addestrare il suo cane alle passeggiate per sentirsi più sicura e motivata. Anche l'idea di separarsi per qualche minuto dalla stufa a pellet per accompagnare i bimbi a scuola a piedi ora non è così terribile... così con una bella risata finisce la nostra sessione, e naturalmente non può mancare "Armonizzo tutti i miei sistemi alle trasformazioni in corso"

marzo 2014 XXX ha comunicato che ha già raggiunto l'obiettivo senza nessuno sforzo, anzi ...senza pensarci! wow!!!

sabato 19 aprile 2014

EFT e SESSUALITA'

Sessualità ed intimità

Mi capita spesso di fare delle sessioni  le quali si rivelano poi una SORPRESA! Nel senso che si pensa di trattare un argomento mentre poi, durante il colloquio, emergono le esperienze più impensabili, come in questa esperienza!


Marica durante il nostro primo incontro mi parla del lavoro: è un’ insegnante in una scuola  Steineriana, e ricorda un episodio che qualche tempo fa l’ ha davvero turbata, tanto che ancora oggi si sente infastidita. Mentre ne parla comincia a sentire un senso di inadeguatezza e di panico.
Racconta di una vacanza con gli alunni, durante la quale un bambino si fece male ma lei non era presente nel momento dell’ accaduto; a peggiorare la situazione fu il fatto di non essere stata reperibile al cellulare immediatamente dopo l’ accaduto. Marica fu avvisata in un secondo momento quando già i genitori erano stati avvisati dall’ ospedale: immaginate il senso di colpa!!
Decido di procedere molto lentamente,  facendomi raccontare qualche dettaglio della vacanza.
Marica ricorda di non aver avuto tregua  in quei giorni, tanto era stata impegnata a gestire tutti i bambini, una sera si trovava ospite per cena a casa di una famiglia ed aveva spento il cellulare. Quando Marica accese il telefono trovò un messaggio che diceva:” Carlo si è fatto male, la madre ti ha cercata”.
 A questo punto trattiamo subito con logosintesi il messaggio,  lo spavento ed il senso di colpa ad esso collegati.
                                                                                                                                                                                  
Marica in seguito ricorda una gran paura di ritornare a scuola per i rimproveri che avrebbero potuto verificarsi, e fu proprio cosi’:  Marica fu rimproverata da un superiore davanti ai colleghi ! Spiega di sentire una gran vergogna ed impotenza, ricorda di non essere riuscita a difendersi…
Trattiamo l’ accaduto prima  con eft per cercare di far emergere tutte le emozioni :
“ anche se sono stata rimproverata, e questo mi ha profondamente ferita, posso trovare un po’ di pace”
“anche se mi sento in colpa per non essere stata reperibile, e mi sento una persona incompetente, posso provare a vedere tutto questo in un altro modo…”
Cerco di entrare nel dettaglio  e chiedo a Marica: cosa in particolare la fa sentire in colpa: spiega di essere stata in un momento di relax, nel quale invece avrebbe dovuto essere disponibile. Emergono episodi di quand’ era piccola ed il padre le rinfacciava i momenti in cui lei (giustamente!) da ragazza si divertiva mentre lui andava a lavoro. Trattiamo anche questo ricordo con eft e logosintesi:
“Anche se mio padre mi ha insegnato che non ci si può divertire, so che non è cosi’, è una sua scelta  e scelgo di lasciarla andare da ora…”

Trattiamo poi con logosintesi la sgridata del collega focalizzandoci sull’ espressione del volto e sul tono della sua voce .Emerge un gran senso di colpa e di inadeguatezza che Marica  avverte nel petto , il respiro le si blocca. Chiedo quale potrebbe essere il vantaggio nel bloccare il respiro: cosa le permette di fare la mancanza di respiro?
Marica riconosce che non respirare è come non esserci e non sentire. Un modo per cercare di sparire.
A questo punto trattiamo questa reazione involontaria, come utile fino a questo momento, ma che può scegliere di abbandonare ora che è adulta.
Marica dopo un po’ dice di sentire la sua mano destra come se fosse morta. Chiedo: che cosa non fa una mano morta? Dice: non può toccare, accarezzare e giocare
Cerchiamo in seguito di capire come ha imparato che le mani vanno tenute ferme, come se fossero morte:
Marica ricorda una serie di episodi riguardanti il sesso, ad esempio la sua prima esperienza, ed il momento in cui i suoi ne sono venuti a conoscenza. I genitori avevano letto il suo diario segreto e Marica si era sentita violata. Trattiamo anche questo episodio per lasciar andare un po’ di rabbia e rancore.
Chiedo a Marica cosa ha imparato da questa esperienza, Marica risponde : la sessualità è peccaminosa, è qualcosa che non si fa. Trattiamo con logosintesi queste credenze riconoscendo che non appartengono a Marica.
In seguito emergono altre considerazioni che Marica non aveva fino ad ora riconosciuto, e che purtroppo si sono riflesse anche nel rapporto con il marito:
“ Meglio evitare di fare sesso”
“ Meglio non raggiungere l’orgasmo, non si può provare piacere e divertirsi”
Chiedo a questo punto che cosa porta in sé di questa esperienza: Marica afferma di vergognarsi molto!
Trattiamo la vergogna, assieme alle persone verso cui prova vergogna, con le frasi di logosintesi.
Insieme pianifichiamo qualche azione, anche piccola, che possa cominciare a rendere più vivo e libero il rapporto con il marito, tutto ciò  attraverso alcune domande : Cosa posso inserire di nuovo nel nostro rapporto? Cosa sento che manca? Cosa mi può aiutare a creare una situazione diversa e piacevole?
Marica sceglie ciò che più sente realizzabile e piacevole per lei. La sessione si conclude con serenità a desiderio di arricchire il suo rapporto di coppia!
Serena


sabato 12 aprile 2014

Ritrovare il centro - di Paola Tranquillo con Elisa



Per questa rubrica ho pensato di prendere spunto dalla musica: la mia giornata è scandita da silenzio o da musica, i due opposti.
Li adoro entrambi perchè mi permettono di scrutare me stessa. Spesso mi ritrovo ad ascoltare una canzone e commuovermi oppure ridere per qualcosa che rievoca in me. Altre volte i testi delle canzoni mi danno degli spunti di riflessione su me stessa e su ciò che mi circonda.
Chissà a quanti di voi succede! Sentire una canzone e restarne incantati oppure esserne infastiditi… perché?
Da qui partiremo per questo viaggio attraverso i suoni per arrivare a noi stessi. Con l'aiuto di EFT!
Se non sei pratico, leggi questa breve guida che ti svelerà i punti da stimolare. 


Un filo di seta negli abissi - di Elisa 



Io, se solo sapessi cos'è, 
cosa c'è dietro a quell'ombra, 
a quella paura 
che ti fa cambiare faccia 
e fa dire quello che non si pensa. 

Si apre così questa canzone... Alzi la mano chi almeno una volta non si è trovato in una situazione simile. La paura che ci fa cambiare faccia... che ci fa dire o fare cose che non pensiamo davvero.
Perchè accade? Per ognuno c'è una risposta diversa. Quale sarà la tua allora? Proviamo a scoprirlo con l'aiuto di EFT, così magari è possibile togliere la maschera.

A me per esempio viene in mente quando non sono d'accordo con la persona che ho di fronte. E per evitare discussioni, perchè immagino che l'altro non accolga il mio punto di vista diverso, evito di esprimere le mie opinioni. In qualche modo tradisco i miei valori, tradisco un po' me stessa. Ciò che mi frena è la paura di trovarmi intrappolata in una discussione, dove ognuno cerca di portar a casa la ragione. A me non piace. Preferisco proprio non intavolare la discussione, ma a discapito di cosa?

Cerca di ricordare quand'è l'ultima volta in cui è successo. Qualcosa o qualcuno ti ha fatto cambiare faccia, e hai in qualche modo tradito te stesso, facendo o dicendo cose in cui non credi davvero.
Aiutati stimolando i punti, cerca di ricordare le circostanze in cui ti sei trovato. 
Quando hai trovato l'episodio, cerca di addentrarti in esso. Ricordati i dettagli, dove eri, cosa stavi facendo. 
Ora, sempre stimolando i punti, trova la connessione con le tue emozioni e i tuoi pensieri. Quali sono le emozioni che emergono ora, ricordando quell'episodio? Quale emozione ti ha spinto a "cambiare faccia"? E' solo una o ce ne sono di più (di emozioni)? Accogli queste emozioni e vivile intensamente. Anche se può non essere piacevole. Ti stai dicendo qualcosa forse? Tipo: no, meglio non dire quello che penso, potrei fare brutta figura? Non so difendermi con le parole... aggiungi quello che emerge a te.

Ora rimanendo focalizzato con tutto questo continua a stimolare i punti e ripeti

Anche se osservo questo in me, tutto ciò può cambiare e cambia mentre lo osservo.


Resta in osservazione, cosa accade? Cosa emerge? Emozioni nuove, ricordi, intuizioni...

Focalizzati ora con ciò che è emerso di nuovo. 

Anche se a qualche livello ho generato e ancora oggi mantengo questo atteggiamento, questa modalità, recupero la mia energia coinvolta nella sua inconsapevole creazione, e la riporto nel mio centro. 


Continua ora ad osservare i cambiamenti. Continua ad usare questo strumento fino a che non senti, come canta Elisa, che 

"Dove si è rotto il filo di seta che ci univa e scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e dall'universo scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e vado a cercarlo 
senza paura"

La paura se n'è andata. Come ti senti ora?

paola tranquillo


sabato 5 aprile 2014

S.E.T. E RELAZIONI: LA PAURA DI ESSERE RIFIUTATI





Sara è una bella ragazza, con occhi chiari e un bellissimo sguardo. Quando le dico che la trovo molto bella mi risponde che, nonostante questo, non riesce a trovare un uomo per lei e si irrigidisce.

Le domando come vuole impegnare l'ora che abbiamo.

Mi dice che sta bene, che non ha nessun problema apparente, ma dalla mattinata sente un inquietudine molto forte e non capisce a cosa sia dovuta.

Le chiedo di fare Set su questa inquietudine e di dirmi dove la sente nel corpo.

Sara fa un intero giro mentre io aspetto in silenzio picchiettando con lei.

Aveva chiuso gli occhi, quando li riapre mi dice che la sente fra lo stomaco e il petto, come un mattone, ma se la osserva si trasforma in una nuvola che gira, un frullatore....
La fermo.
Le chiedo di "osservare" e prestare attenzione.

Mentre picchietta le chiedo "se quello che senti fosse una reazione a qualcuno o a qualcosa a chi o a che cosa sarebbe dovuta?"

Sara mi risponde dopo poco: "Ho paura. C'è questo ragazzo che mi piace. Ci siamo visti anche negli ultimi week end. Mi piace stare con lui ma per questo week end non mi ha ancora chiamata. Sapevo che aveva un cena ieri sera. Ma oggi non mi ha chiamata. Io non so se oggi è libero."

Sempre picchiettando "insieme" chiedo a Sara qual è la cosa più terribile che riesce a ipotizzare potrebbe succedere se lui non chiamasse oggi?
Sara mi risponde che non pensa che sarebbe una tragedia, se non chiama probabilmente è perchè ha da fare.

"Ma io vorrei chiamarlo." - aggiunge.
Allora le chiedo perchè non lo fa...
Sara mi risponde decisa "perchè ho paura che mi dica di no, come è già successo tante volte con altri..."

Chiedo a Sara di continuare a fare Set. Fa alcuni giri.  Respira a fondo.
Sospira.
Il suo bel viso si distende.
"Questo frullatore che ho nella pancia è la paura di essere rifiutata... Ma per via di questa paura evito di chiamarlo io, anche se magari potrebbe anche essere che se gli dico che sono libera ci vediamo".

Sara ride.
"Mi sto negando qualcosa per paura......paura di essere rifiutata "

Faccio fare Set a Sara su queste nuove consapevolezze.

Senza che le dica nulla finisce un giro, smette di picchiettare, fruga nella borsa, prende il cellulare (io osservo curiosa), scrive due tre parole e poi mi guarda.
"Insomma, lo dovevo fare, ecco, lo dovevo fare. Gli ho scritto -che fai?- Ho il cuore in gola ma glielo ho scritto."

Io rido.... Sara ride con me.
Mi dice di nuovo che ha il cuore in gola....

Facciamo set su questo cuore nella gola.

Il ragazzo che piace a Sara risponde "sono a casa".

Per una mezz'ora buona picchiettiamo su questo messaggio che per Sara è lapidario.

Fra le cose che emergono c'è la sua necessità di controllare, di prepararsi al peggio, di evitare di rischiare per non essere ferita di nuovo.


Picchiettiamo ogni singola emozione presente oggi, in lei, verso questo ragazzo.


Alla fine della mezz'ora la bella fanciulla mi dice "Beh, lo sai cosa? Non è successo nulla in realtà. Mi ha detto solo che è a casa e non che non mi vuole vedere MAI più..... "

Sara ride di gusto: "certo che mi faccio di quelle seghe mentali..."

In quel momento la borsa vibra....

Sara e io ci guardiamo per un attimo con lo stesso sguardo negli occhi.
Il messaggio è di lui che specifica "Sono a casa e ti aspetto. Voglio passare il week end con te."

Sara ride di nuovo.
Ha capito che vivendo nel presente e osservando le sue emozioni le sue scelte sono guidate dal cuore e non da convinzioni limitanti.

Sia io che lei sappiamo che il lavoro non è finito, è infatti opportuno lavorare sui ricordi dolorosi e sulle convinzioni che hanno ancora un pesante carico energetico su di lei e sulle fantasie anticipatorie che derivano da quei ricordi, ma intanto ci salutiamo e lei và a godersi il suo week end.


Virna