venerdì 24 maggio 2013

BENESSERE A TAVOLA E FIORI DI BACH: IL RISTORANTE DEL BENESSERE RITROVATO

IL RISTORANTE DEL BENESSERE RITROVATO


Ho scelto di liberamente interpretare il titolo di un noto libro (bellissimo testo sul rapporto madre- figlia) per iniziare a parlare di BENESSERE a tavola unito all’utilizzo dei fiori di BACH.

La nuova rubrica di SINERGIE, BENESSERE CON PIACERE, curata dalla bravissima nutrizionista e operatrice EFT, SERENA POLI, ci sta dando l’occasione di ripensare al nostro rapporto con il cibo e con l’alimentazione.

Cibo e alimentazione dovrebbero davvero essere sinonimi di piacere e benessere, ma a volte non è così.

Come mai?

Spessissimo il nostro rapporto con il cibo diventa “spia” di qualcosa d’altro.

L’eccesso, o al contrario, il rifiuto del cibo sono spesso reazioni a stati d’animo che nascono in noi a fronte di eventi, situazioni, ricordi, abitudini, conflitti e chi più ne ha più ne metta.


Allora il cibo non è più un piacere ma finisce per essere uno sfogo, una consolazione, un auto-punizione, una via di fuga, la compensazione di altre cose che ci sembra di non poter trovare  altrove (affetto, soddisfazione personale, attenzione e così via).

Altre volte lo squilibrio data molto in là, al momento in cui da piccoli si sono gettate le basi per il nostro futuro rapporto con il nutrimento.

In certi casi possiamo avere appreso che il cibo, magari collegato ad un sapore dolce, calmava uno stato di ansia, preoccupazione o tristezza che stavamo provando.

Altre volte può essere accaduto che le figure familiari di riferimento ci abbiano dato eccessi di cibo, convinti di farci del bene, magari per tranquillizzarci, che ne so, dopo un piccolo incidente (ti sei fatto male? Vuoi una caramella?- Ma non piangere dai, ti do una merendina) oppure che abbiano trascurato la nostra alimentazione, magari perché presi da altre incombenze e questo, anche se non è nostra intenzione criticare l’operato di nessuno, presumibilmente potrebbe avere contribuito a creare in noi una certa confusione fra FAME REALE E FAME EMOTIVA.


Premesso che per problemi seri è opportuno rivolgersi ad un professionista del settore, i fiori di Bach, per ammissione stessa del loro scopritore, sono rimedi che possono essere complementari a qualunque cura o terapia si intenda intraprendere.


Essi non agiscono su un fatto, un evento o su un problema, bensì sulle nostre emozioni collegate a qualcosa, in particolare se si tratta di "cose" che viviamo come problemi.

Mi spiego meglio: se una persona non ha un fisico magro ma è felice anche di avere qualche rotondità, va tutto bene e non c’è nulla su cui intervenire, se una persona, al contrario, è magra ma odia il proprio aspetto allora quelle emozioni che prova possono essere riequilibrate anche grazie all’apporto della floriterapia.

Sebbene questo articolo non voglia essere esaustivo, ma solo fornire qualche spunto, ci teniamo a far presente che tutti e 38 i fiori di Bach possono essere utili se decidiamo di intraprendere un percorso per migliorare il nostro rapporto con il cibo. La scelta di quali siano i rimedi più adatti per noi dovrà però essere fatta in base a quali stati d’animo proviamo nello specifico.

Alcuni fiori però possono essere indicati, a livello generale, ogni volta che c’è di mezzo il cibo:

CRAB APPLE:  per coloro che non amano il proprio aspetto fisico e non lo accettano (fino a provarne disgusto), per chi si vergogna di qualche parte di sé;  è indicato in ogni fase di depurazione. Aiuta a tornare ad accettarsi per come si è realmente. Disintossicante a livello fisico e  mentale.

WALNUT: è il fiore del CAMBIAMENTO, che aiuta ogni volta che si deve affrontare una situazione nuova, un mutamento importante. Porta la persona a lasciare andare le abitudini. Inoltre serve per aiutarci a riconoscere il nostro spazio personale, evitando le influenze esterne, quindi è di ausilio anche per tutte quelle situazioni in cui qualcuno può spronarci a mollare, a restare come siamo, o può contrastare le nostre scelte, anche alimentari.

AGRIMONY: è importante per calmare l’ansia e aiuta tutte le volte che ci sono in ballo emozioni che seppelliamo sotto un apparente serenità ma che poi ci logorano spingendoci a colmare il nostro eventuale malessere con il cibo. Aiuta a lasciar emergere le proprie vere emozioni e ad accettarle.

WHITE CHESTNUT: quando il cibo, e soprattutto certo cibo “spazzatura”, è per noi un’ossessione, quando mangiare è un pensiero fisso che ci sovrasta. Aiuta a non subire più i pensieri, bensì a dirigerli.


Questi fiori possono essere assunti tutti insieme in una miscela per depurare e accompagnare la fase di disintossicazione propostaci da Serena in questi giorni. 4 gocce per 6 o più volte al giorno.

Eventualmente si può aggiungere OLIVE, nel caso ci si dovesse sentire particolarmente stanchi e prostrati fisicamente  per il cambio di abitudine alimentare e per la disintossicazione conseguente.


Nel caso si desideri dimagrire, oltre che depurare, la Dottoressa Mereu, grande esperta di fiori di Bach suggerisce la seguente miscela:

Star of Bethlem, Larch, Crab Apple, Pine, Centaury, Cherry Plum, Scleranthus, Walnut, White Chestnut, Willow, tutti insieme in una boccetta da 30 ml: prendere 4 gocce da 6 a più volte al giorno, per almeno 3 mesi, anche senza intraprendere una nuova dieta da subito.

Come spunto penso che possa essere sufficiente anche se invitiamo a trovare i fiori adatti per ciascuno a seconda delle singole esigenze.

Se volete una consulenza più specifica non esitate a scriverci.

Virna Trivellato

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